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La strage dei cefali a Castel Volturno: migliaia trovati morti e senz’occhi
di Vincenzo Ammaliato
CASTELVOLTURNO - Passeggiata con brivido per le molte persone che a Castel Volturno, approfittando del sole che ha fatto capolino anche sulla costa Domiziana, domenica hanno deciso di fare una passeggiata invernale sulla spiaggia di Pinetamare e che si sono trovati a camminare su un tappeto di pesci morti.
Erano centinaia, forse anche migliaia, le carcasse di pesci spiaggiati sulla riva dell’arenile della località domiziana per un’estensione lineare di almeno cinquecento metri, dall’altezza del Royal Residence fino ai condomini del Parco delle Rose. Tutti appartenenti alla medesima specie (il cefalo) è un giallo la morte dei pesci spiaggiati a Pinetamare e ancora più il fatto che dopo le denuncie dei cittadini al controllo effettuato ieri dagli uomini della locale capitaneria di porto le numerose carcasse non siano state più trovate. Ma partiamo dalle ipotesi della moria. Le carcasse dei cefali si presentavano tutte col corpo rigido, quindi è improbabile che il decesso e lo spiaggiamento sia dovuto all’attività illegale (ma consueta in zona) della pesca con ordigni esplosivi. Peraltro, nessuna carcassa aveva più gli occhi nelle orbite.
L’ipotesi più plausibile, quindi, come raccontato da alcuni pescatori della zona, che i cefali siano morti già da diversi giorni, tutti insieme, che giacevano nel fondo del mare e che la forte mareggiata di sabato li abbia spinti a riva nello stesso momento. Ma quale la ragione della morte? Il primo a salire sul banco degli imputati è senza dubbio il canale fognario dei Regi Lagni, la cui foce è a poche decine di metri dalla spiaggia del Villaggio Coppola. E proprio a ridosso di questa foce è stanziale una grossa colonia di cefali (specie che notoriamente si ciba proprio agli sbocchi dei canali fognari). Verosimile che i cefali spiaggiati domenica sulla costa Domiziana siano stati sorpresi tutti insieme mentre dalla foce dei Regi Lagni sia arrivata una grossa quantità di elementi chimici inquinanti, probabilmente detersivi o chissà quale altro orrore ambientale.
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