Il ministro Valditara: «Uno studente su 5 ha difficoltà d’apprendimento»

Il ministro: «Senza interventi 470mila ragazzi non arriveranno al diploma»

Il ministro Valditara: «Uno studente su 5 ha difficoltà d’apprendimento»

di Lorena Loiacono

Uno studente su 5, nelle scuole italiane, non impara. Oltre il 20% della popolazione studentesca, infatti, viene classificato come “fragile negli apprendimenti” e in questa percentuale, da brivido, sono compresi il 12,7% degli studenti che lascia la scuola prima del diploma, finendo nella cosiddetta dispersione esplicita, e il 9,5% che invece prende il titolo di studio ma non raggiunge i livelli minimi di apprendimento. I dati sono arrivati dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, durante l’audizione di ieri in commissione Cultura in Senato.

«L’obiettivo che impone il Pnrr - ha spiegato il ministro - è ridurre la percentuale di dispersione di 2,5 punti, evitando quindi che nei prossimi anni circa 470 mila giovani abbandonino la scuola prima del diploma». Il traguardo posto dal Pnrr per il 2026, infatti, è la riduzione al 10,2% e, per il 2030, al 9%. Ben lontano quindi dal 12,7% italiano, registrato nel 2021, che pone l’Italia negli ultimi posti in Europa: è migliore solo di quello della Spagna, che arriva al 13,3%, e della Romania, che addirittura raggiunge il 15,3%. L’Italia in coda, quindi, mentre 16 Stati membri hanno già raggiunto l’obiettivo di scendere sotto la soglia del 9%, decisamente in anticipo rispetto al 2030.

La situazione è ancora più allarmante considerando che quel 12,7% di dispersione è una media nazionale che comprende quindi criticità ben peggiori: esiste infatti una forte disparità tra regioni, a svantaggio del Sud, visto che in Sicilia l’abbandono scolastico arriva al 21,1%, in Puglia al 17,6%, in Campania al 16,4% e in Calabria al 14%.

Oltre alla dispersione esplicita esiste, però, anche quella implicita con cui i ragazzi fanno i conti dopo il diploma visto che, in base ai dati Ocse Pisa, un quindicenne italiano su 5 non sa leggere correttamente: tra loro solo il 79,2% legge in modo fluente, a differenza di altri paesi europei, come Germania, Francia e Finlandia, che arrivano all’86-89%. Da qui la necessità di intervenire: «In Commissione - ha commentato Valditara - abbiamo avuto un importante confronto in un clima costruttivo contro la dispersione scolastica. Stiamo lavorando ad una serie di  iniziative importanti che potranno essere arricchite dalle proposte parlamentari».

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Maggio 2023, 06:00
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