Rimini, segregata per otto anni: il padre della vittima avverte dal Marocco i carabinieri
È dal 2010 che una donna trentacinquenne di origine marocchina viveva in queste condizioni, controllata da tre telecamere a circuito chiuso fatte installare all'ingresso della casa dal marito, cinquantunenne connazionale che, da oggi, non potrà più avvicinarsi alla moglie e ai figli per più di un chilometro, come stabilito dal gip del Tribunale di Rimini dopo l'indagine dei carabinieri coordinati dal pm Davide Ercolani. La donna è stata liberata dalla sua condizione grazie all'intervento dei militari di Santarcangelo che qualche mese fa hanno bussato alla sua porta, dopo aver ricevuto una mail di denuncia dal Marocco, firmata dall'anziano padre della donna.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Marzo 2018, 10:54
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