Una battaglia legale durata sei anni, ma finalmente Giovanni Di Presa, un ex insegnante di sostegno di 64 anni presso la scuola media Paolo Soprani di Castelfidardo, Ancona, è riuscito a vedere la luce alla fine del tunnel. Il professore è stato accusato di molestie sessuali e maltrattamenti da alcune alunne di 13 anni, ma oggi è stato scagionato dalla Corte d'appello del capoluogo marchigiano «perché il fatto non sussiste».
Le accuse inventate
Secondo la sentenza di secondo grado, le accuse delle ragazzine si sono rivelate infondate, poiché sembra che le giovani si fossero coalizzate contro Di Presa in seguito al sequestro del loro smartphone da parte del professore. Da quel momento, sono iniziate lunghe e tormentate battaglie legali che alla fine hanno portato all'assoluzione dell'insegnante. In un'intervista al Corriere della Sera, il prof ha ricostruito: «Alcune alunne mi avevano accusato di aver toccato loro il fondoschiena. Accadde dopo il sequestro di uno smartphone, che può capitare se uno o più alunni esagerano. Ma in quel caso quattro adolescenti si coalizzarono contro di me».
Cosa è successo
Di Presa, che è anche fisioterapista con abilitazione all'insegnamento, aveva il compito di fornire sostegno a un'alunna disabile di terza media e, in caso di necessità, di fare supplenza.
Il riscatto
Ora, dopo essere stato finalmente scagionato, l'insegnante sta cercando di ricostruire la sua vita e ha annunciato che darà incarico ai suoi legali per valutare la possibilità di essere risarcito per il danno subito: «La scuola a mio avviso funziona ancora, ma sono le famiglie a rinunciare spesso al loro ruolo. Pesavo 120 chili, poi quest’odissea me ne fece perdere trenta. Ma vorrei tornare a insegnare. Anche in quella scuola, senza rancore».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Gennaio 2024, 11:44
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