Lecce, addio a Franco dei gelati: era il "re" delle fanfullicchie

Addio a Franco dei gelati, "re" delle fanfullicchie

di Alessandra LUPO
Si è spento a 79 anni Franco Castelluzzo, decano dei gelatai ambulanti del Salento, da tutti conosciuto come “Franchino” o più semplicemente “Franco dei gelati”. Impossibile per generazioni di leccesi non ricordare il suo carretto che fin dai primi anni ‘70 deliziava grandi e piccini con i gelati appena fatti. 
I clienti venivano attirati dal suo timbro di voce inconfondibile: «Gelati al limone, vero limone genuino fatto a casa». Franco batteva le periferie instancabile con i suoi tre gusti: limone, cioccolato e arcobaleno.
Ma la sua storia in pochi la conoscono: ultimo di sedici figli, come i suoi fratelli aveva imparato l’arte dolciaria dal padre, Salvatore, pioniere dei gelatai salentini ma anche inventore delle “fanfullicchie”, le lunghe caramelle a elica, fatte di zucchero e colore che si comprano fuori dal cimitero.
Chi ha buona memoria racconta che il bambino seguisse il carretto con le sue caramelle e che fu proprio il colpo del genio del papà a decidere di farne un dolce speciale, dedicando questi riccioli di zucchero alla festa di Ognissanti e alla commemorazione dei defunti. Da allora infatti le fanfullicchie si possono trovare solo i primi di novembre di fronte al cimitero di Lecce, quando il colore dello zucchero porta un po’ di luce nei viali silenziosi del campo santo.  Un dolcetto nato per tenere buoni i piccini durante la passeggiata e poi diventato per tutti una sorta di madeleine, indissolubilmente legata a un passato che non c’è più.
 

E Franco, una volta dismesso il carretto dei gelati, aveva mantenuto intatta questa tradizione stazionando finché ce l’ha fatta lungo quel viale che intanto ha cambiato forma, riempiendosi di chioschi e bar, di un parco e anche di una sede universitaria. E dove il “monopolio” del variopinto dolciume oggi ha anche altri eredi. Poco lontano sul viale infatti c’è da anni il genero di Salvatore, Uccio, che come Franco vendeva gelati per strada ed è amato e conosciuto da tutti. Ora che Franco non c’è più è rimasto solo lui in autunno a scaldare lo zucchero e colorarlo, tramandando ancora la tradizione di famiglia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Maggio 2019, 22:36
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