Michelle Pellegrinelli, la "donna-tavolino" si difende: «È arte e mi hanno pagata bene, meglio di una cameriera»

Michelle afferma che se dovesse ricapitare lo rifarà, dato che la paga è anche migliore rispetto a quella di una cameriera

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di Redazione Web

Il ricevimento organizzato dal Consorzio Zai, in occasione dei suoi 75 anni, al Palazzo della Gran Guardia a Verona nella serata di sabato ha scatenato un'accesa discussione a causa di una "ragazza-tavolino", vale a dire una giovane donna il cui abito si trasforma in una sorta di tovaglia che va a coprire la superficie del tavolo. 

In molti, guardando le foto, sono rimasti sorpresi e scandalizzati nel vedere una donna trasformata in un oggetto atto a poggiare i bicchieri di champagne di imprenditori e industriali (e il sindaco di Verona Damiano Tommasi), in particolare la vicesindaca Barbara Bissoli che si è indignata per l'accaduto. 

Gli organizzatori sono stati accusati di oggettivizzare le donne e di far parte di quella cultura patriarcale e misogina che ad oggi è ancora molto diffusa. La ragazza-tavolino, Michelle Pellegrinelli, non è d'accordo con le accuse e pensa che il gesto sia stato interpretato male e dà la sua versione dei fatti in un'intervista a Repubblica. 

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Pagata più di una cameriera: Michelle non si pente

La ragazza, innanzitutto, chiarisce di essere stata ingaggiata come «artista», non come cameriera né come "ragazza-tavolino".

Vedendo solo le foto del ricevimento senza avere nessun contesto di cosa stesse accadendo, è comprensibile - specialmente nella società odierna, in cui è successo più di una volta che accuse simili fossero fondate - pensare subito al peggio.

Tuttavia, Michelle mette in chiaro: «Non mi sono sentita oggettificata, né mercificata e neppure sfruttata. Ho solo espresso la mia arte, in quel contesto. Insomma, ho lavorato normalmente, come faccio sempre. Altrimenti mi sarei rifiutata». La ragazza di 21 anni, che studia Lingue all'Università di Trento, precisa di non aver bisogno che gli altri si «indignino» al posto suo, che è una femminista lei stessa ed è «consapevole di quello che faccio». «Ho guadagnato 150 euro in un’ora, sicuramente molto più di una cameriera. È una cifra elevata per ciò che si fa poi nel concreto. C’è molto lavoro di preparazione ma poi il turno è semplice e poco faticoso», spiega ancora.

Senza dubbio la maggiore attenzione per queste tematiche è utile per combattere il sessimo, ma «a volte si superano i limiti», afferma Michelle, poi aggiunge: «C’era anche un ragazzo in queste performance: era vestito come una sorta di pavone. Di lui non è stato detto niente, perché è uomo».

La ragazza è rimasta alquanto stupita dalle polemiche: «Non capisco come altri possano interpretare quello che sento io, soprattutto senza avermi prima interpellata. Nessuno mercoledì sera è venuto a chiedermi come mi sentissi», e conclude dicendo che se dovesse ricapitare lo rifarà, dato che la paga è anche migliore rispetto a quella di una cameriera. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Ottobre 2023, 12:01
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