Disoccupazione ai minimi dal 2009. Meloni: «L’Italia torna a crescere»

Il report Istat: in un anno +383mila occupati. Giovani e donne ancora penalizzati

Disoccupazione ai minimi dal 2009 Meloni: «L’Italia torna a crescere»

di Alessandra Severini

Il tasso di disoccupazione non era mai stato così basso dal 2009 e Giorgia Meloni esulta.

OCCUPAZIONE

A maggio, in realtà la crescita dell’occupazione è stata più bassa dei mesi precedenti (+0,1%), dimezzata rispetto ad aprile, ma basta a raggiungere un nuovo record storico per l’occupazione, che è ai massimi dal 2004. Rispetto al mese precedente, a maggio sono state registrate 21mila persone in più al lavoro e 383mila in più rispetto all’anno precedente. Il numero totale di occupati sale a 23 milioni 471 mila. Un altro aspetto positivo è la tendenza a una stabilizzazione dei rapporti di lavoro: sono 451mila i dipendenti fissi in più rispetto all’anno precedente e 150 mila lavoratori a termine in meno (-4,9%).

DISOCCUPAZIONE

Allo stesso tempo, dicono ancora i dati Istat, il tasso di disoccupazione scende al 7,6%, dal 7,8% di aprile, toccando un livello tra i più bassi negli ultimi quattordici anni, a partire da maggio 2009.

MELONI

Sulla base dei dati Istat la premier vede un futuro positivo per il Paese e su Facebook scrive: «Incoraggianti notizie che ci spronano a fare sempre meglio, per un’Italia che torna a crescere, a lavorare, a creare ricchezza e a puntare in alto».

LUCI E OMBRE

Ma non ci sono solo luci negli ultimi dati sul mercato del lavoro.

Le buone performance dei tassi di occupazione lasciano fuori ancora una volta donne e giovani. Di fatto l’occupazione, nell’ultimo mese, sale solo per gli uomini, gli autonomi, i giovani adulti tra 25 e 34 anni e chi ha almeno 50 anni, allargando i divari di genere e generazionali che già vedono l’Italia ai primi posti in Europa. A maggio la disoccupazione giovanile dei ragazzi tra 15 e 24 anni è aumentata di quasi un punto percentuale rispetto ad aprile, fino al 21,7%, un dato quasi tre volte superiore a quello generale. Non va molto meglio per le donne. Nel confronto europeo, l’Italia continua a presentare un tasso di occupazione femminile estremamente basso (51,9) se paragonato alla media dei Paesi dell’area Euro che è del 65%.

LE MISURE

Su questi ultimi due punti il governo vuole adottare misure mirate. Nell’ultima parte dell’anno in corso l’esecutivo spera di vedere gli effetti del decreto lavoro che taglia il cuneo fiscale fino a dicembre, trasforma il reddito di cittadinanza, incentiva le assunzioni di giovani e introduce regole più flessibili su contratti a termine. In particolare, per i contratti a tempo determinato, è previsto che possano essere prorogati o rinnovati liberamente, senza causali, entro i primi 12 mesi mentre, per il periodo successivo, vengono introdotte nuove causali rimandate alla contrattazione collettiva.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Luglio 2023, 06:00
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