Se accetti "tutti i cookie", compresi quelli di profilazione, oltre a sostenere la nostra offerta gratuita, riceverai annunci pubblicitari in linea con i tuoi interessi.
Se invece accetti solo i cookie "strettamente necessari" riceverai pubblicità generalista di cui non sarà possibile limitare il numero e la ripetizione.
Timbravano e poi andavano a dar da mangiare alle galline: incastrati 7 furbetti del cartellino
2
di Mario Meliadò
Operazione “Fuori dal Comune”, sette impiegati comunali di Cianciana – 3.400 abitanti, in provincia di Agrigento – avrebbero timbrato per mesi il badge per poi andare a comprare il pesce, a stendere il bucato o al panificio o persino a dar da mangiare alle galline, anziché restare al proprio posto di lavoro.
Per tutti e sette, una donna e sei uomini, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Sciacca ha disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria: truffa ai danni dello Stato e falsa attestazione di presenza in servizio i reati contestati.
A inchiodare gli ennesimi “furbetti del cartellino” sono stati i pedinamenti e le videoriprese tramite due telecamere posizionate dentro e fuori il Municipio dai carabinieri delle stazioni di Cammarata e di Cianciana in oltre un anno d’indagini, dal febbraio 2017, che hanno consentito di verificare come gli impiegati dell’Ente siciliano si limitassero a timbrare “in entrata”, ma poi in realtà non rimanessero affatto a lavorare ma, in molti casi, se ne andassero a fare gli affari propri: tornare a casa a dormire o fare un giro in pescheria, fare la spesa al supermercato o andare a cibare i polli della propria aia erano attività evidentemente considerate normali da svolgere in pieno orario di lavoro.
La “furbata” era possibile quasi sempre sgattaiolando via dal retro senza timbrare l’uscita, che veniva invece “regolarmente” timbrata soltanto alla fine del proprio (teorico) turno. A volte però i lavoratori timbravano l’uscita addebitandola a motivi di servizio, quando in realtà andavano a svolgere commissioni relative alla propria sfera personale. In totale, ognuno degli indagati avrebbe accumulato una cinquantina di ore lavorative remunerate ma in realtà mai svolte.
Ma spesso i funzionari arrivavano a timbrare in ingresso e poi non timbrare più in uscita se non il giorno dopo, come se avessero lavorato al Comune di Cianciana per tutta la notte – mentre invece erano tornati a casa per cenare e per dormire –, in modo da poter fruire indebitamente di riposi compensativi.
Profilo Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout