«Dominio assoluto della 'ndrangheta, Mafia senza leader, Scu la più efferata»

La relazione della Dia al Parlamento: cosche calabresi ramificate anche al nord e all’estero. Lotte per il potere in Sicilia. In Puglia mani su turismo e agroalimentare

«Dominio assoluto della 'ndrangheta, Mafia senza leader, Scu la più efferata»

di Alessandra Severini

È una criminalità organizzata sempre più padrona del territorio e capace di diversificare le proprie attività e adattarsi agli andamenti variabili dell’economia come la migliore delle aziende. È questo il quadro preoccupante che emerge dalla relazione del ministero dell’Interno al Parlamento riguardo l’attività della Direzione investigativa antimafia (Dia) nei primi sei mesi del 2022.

LE MAFIE

Tra tutte le mafie l’assoluta dominatrice della scena criminale in Italia si conferma la ‘ndrangheta: grazie alla struttura coesa e alle sue capacità militari è ormai padrona anche al di fuori dei tradizionali territori d’influenza, con traffici che interessano quasi tutte le Regioni italiane e spesso anche i paesi oltreconfine. Diverso il discorso per la mafia che, dopo gli arresti eccellenti, sembra priva di un leader. Per la camorra la relazione evidenzia la «formidabile efficacia» con cui si muove nel tessuto economico-sociale sfruttando la capacità di costituire relazioni trasversali, anche nell’ambito della pubblica amministrazione con «funzionari sensibili al facile guadagno e disponibili a comportamenti collusivi e corruttele». La relazione infine evidenzia come la Sacra corona unita sia la mafia capace delle “forme più efferate di violenza per affermare il controllo del territorio”, soprattutto nella provincia di Foggia.

MILANO E LOMBARDIA

Le mafie sono infiltrate nel settore finanziario e si arricchiscono con traffico di droga e riciclaggio. Nella regione la Dia chiede un aumento dei controlli antimafia soprattutto in vista dell’organizzazione dei Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 che richiameranno un’alta concentrazione di investimenti pubblici.

ROMA

Secondo la relazione, nella Capitale e nel Lazio “non c’è una realtà criminale in grado di prevalere e imporsi sulle altre” Il panorama criminale è «molto composito» con la presenza di tutte le tradizionali matrici mafiose che cercano di evitare conflitti fra loro.

Il territorio è particolarmente interessante per le mafie per le «operazioni di reinvestimento dei capitali illeciti». Il riciclaggio infatti vede operazioni sempre più complesse e sofisticate e si aggiunge ai tradizionali crimini quali traffico di stupefacenti, estorsioni e truffa.

SICILIA

Per i clan di cosa nostra palermitana e per quelli delle province occidentali della Sicilia la prolungata assenza al vertice di una leadership solida e riconosciuta, «starebbe favorendo l’affermazione a capo di mandamenti e famiglie di nuovi esponenti che vantano un’origine familiare mafiosa».

PUGLIA

Le mafie pugliesi operano nei tradizionali campi del contrabbando di sigarette e della gestione del gioco e delle scommesse on-line, ma ormai sono capaci di trarre guadagni rilevanti anche nei settori della gestione dei rifiuti e del turismo. Nella provincia di Foggia sono particolarmente attive nei settori dell’alimentare, nel mercato immobiliare dei terreni agricoli e nella commercializzazione degli alimenti con il controllo delle catene di supermercati.

CAMPANIA

Nell’area si registra una iper competitività fra clan camorristici cui corrisponde il frequente ricorso ad atti violenti, anche con uso delle armi, In più la camorra trae linfa dai diffusi fenomeni di devianza minorile e dalla dispersione scolastica.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Aprile 2023, 07:23
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