Divorzio, nell'assegno conta anche la convivenza prematrimoniale: sentenza «rivoluzionaria» della Cassazione

Vengono riconosciute anche le rinunce professionali e i contributi familiari precedenti alle nozze. Gassani: "Sentenza storica"

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Storica sentenza della Corte di Cassazione: il periodo di convivenza prematrimoniale avrà infatti un peso nell’assegno di divorzio. Il periodo di convivenza pre matrimoniale dunque viene riconosciuto come “un fenomeno di costume sempre più radicato nei comportamenti della nostra società cui si affianca un accresciuto riconoscimento dei legami di fatto intesi come formazioni familiari e sociali di tendenziale pari dignità rispetto a quelle matrimoniali”.

Gassani (Avvocati matrimonialisti Italiani): «Sentenza rivoluzionaria»

«Si tratta di una sentenza rivoluzionaria sul piano giuridico e giudiziario, nonché su quello culturale e sociale» il commento dell'avv. Gian Ettore Gassani presidente dell'AMI (Avvocati Matrimonialisti Italiani): «Per la prima volta viene attribuita alla convivenza prematrimoniale una importanza decisiva ai fini del calcolo dell’assegno di mantenimento per il coniuge economicamente più debole in sede di divorzio – prosegue Gassani - Molte coppie convivono per tanti anni prima di sposarsi. Spesso le scelte più importanti vengono condivise durante questa fase prematrimoniale e sovente si tratta di scelte che condizionano la coppia e le prospettive personali e lavorative di uno dei due partners.

Dunque la Cassazione ha elevato l’asticella culturale del Paese conferendo alla pregressa convivenza prematrimoniale un valore importante anche per calcolare l’assegno di divorzio sulla base, appunto, di tutto cio che è accaduto ed è stato scelto dai coniugi prima di sposarsi. Si può dire che questa sentenza rappresenta una rivoluazione copernicana del diritto di famiglia italiano perchè vengono valorizzati i sacrifici e le rinunce che un convivente può aver fatto in favore dell’altro prima di convolare a nozze. Dunque la convivenza non è più “terra di nessuno” o un periodo insignificante ma viene ritenuta dalla Cassazione come un tutt’uno con il matrimonio. Non c’è dubbio che questa sentenza proietti l’Italia in Europa dal punto di vista del diritto di famiglia».

Il caso che ha portato alla sentenza è quello di una donna che, nel periodo di convivenza pre matrimoniale, aveva deciso di lasciare il lavoro per dedicarsi alla cura della casa e alla famiglia e per questo aveva lamentato, nel definire l’assegno di divorzio che le spettava, come fosse stato omesso il periodo di convivenza prematrimoniale, andato avanti dal 1996 al 2003, durante il quale era anche nato il figlio della coppia.


Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Dicembre 2023, 14:42
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