Coronavirus, Lombardia chiede ripresa attività produttive dal 4 maggio. «Rispetteremo le 4 D». Governo sorpreso: «Un errore»

Coronavirus, Lombardia chiede ripresa attività produttive dal 4 maggio. «Rispetteremo le 4 D». Governo sorpreso: «Un errore»
«La Lombardia guarda avanti e progetta la nuova normalità” all'insegna della prevenzione, della cura e della programmazione. Dal 4 maggio, la Regione - si legge in una nota - chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive nel rispetto delle 'Quattro D': Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (ovvero obbligo di mascherina per tutti), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere) e Diagnosi (dal 21 aprile inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia)».

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Nel nuovo piano per la ripartenza ci sono anche 80 milioni come bonus economico al personale sanitario in prima linea contro il coronavirus. Lo fa sapere l'ente nella nota in cui annuncia i dettagli del progetto. Alle strategie su mezzi pubblici, aziende e scuole, spiega, si accompagnano altri provvedimenti: «Cassa integrazione con garanzia della Regione, piano di sostegno per piccole e medie imprese (sul tavolo c'è un pacchetto di facilitazioni per l'accesso al credito, con la possibilità di mobilitare risorse fino a un miliardo), provvedimenti a beneficio del personale sanitario», che consistono in «stabilizzazione e bonus economico con almeno 80 milioni di Regione Lombardia in aggiunta ai fondi del governo».

Il viceministro Buffagni attacca la Lombardia

«La richiesta della Regione Lombardia di avere il via libera alle attività produttive a partire dal 4 maggio è un errore. Da sempre Fontana ha sostenuto una linea rigorosa e fortemente restrittiva e invece oggi, sorprendentemente, decide - non si comprende sulla base di quali dati - di aprire. Andare in ordine sparso rischia di alimentare confusione nei cittadini e nelle imprese che invece esigono chiarezza». Lo sottolinea il viceministro allo Sviluppo Economico, Stefano Buffagni. «Non si può in nessun modo pensare di strumentalizzare politicamente un tema come quello - così delicato - della riapertura del Paese. Parliamo di una regione, la mia, che ha pagato uno dei prezzi più alti al mondo per numero di vittime, sofferenze e sacrifici. Sostituirei le D della Regione con 4 C: calma, coerenza, coscienza e criterio».

Inoltre in serata da Palazzo Chigi è emerso che hIl presidente del Consiglio sta lavorando insieme ai ministri affinché si arrivi alla fase due di allentamento delle misure restrittive sulla base di un piano articolato e ben programmato, in modo da contenere il rischio che la curva del contagio torni a salire e si ritorni nella fase acuta dell’emergenza.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Aprile 2020, 22:25
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