Baby bulle picchiano una ragazzina e filmano la scena: «Inginocchiati e chiedi scusa». Il video choc in pieno centro

Siamo in pieno centro, dietro al Duomo di Padova

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«Inginocchiati e chiedi scusa». Poi giù un ceffone. E visto che la ragazzina non si prostrava abbastanza ai piedi della “capetta” della banda, ecco che la complice prende la vittima per i capelli e la trascina sempre più giù a terra. Il tutto a favore di telecamera: sono così sicure di sé stesse, così certe di essere intoccabili, che la loro vile impresa di umiliazione della coetanea dev’essere anche immortalata in un video, che passa di cellulare in cellulare a tutti i componenti della compagnia. E oltre.

Non parliamo di un ambiente degradato, di disagio sociale in un qualche rione di periferia. Siamo in pieno centro, dietro al Duomo di Padova, riporta Il Gazzettino. Le aguzzine sono ragazzine della Padova-bene, che nonostante il trucco pesante e i vestiti succinti non riescono a nascondere la loro età adolescenziale. Dietro i vestiti firmati, le borse e il Moncler, c’è cattiveria e totale assenza di pietà per la loro vittima, che dev’essere umiliata. Anzi, di più: distrutta anche a livello sociale, mostrando a tutti come l’hanno spezzata, costringendola in lacrime a inginocchiarsi chiedendo scusa. E per cosa? Niente di più banale: un commento a una fotografia, un post lasciato sui social, uno sgarro alla “capetta” della banda che dev’essere lavato a suon di ceffoni e tirate di capelli, mentre il branco dietro alla telecamera ride e incita le bullette a umiliarla sempre di più. Poi la lasciano andare sul suo monopattino, non senza una minaccia: «Vai a casa ora? Una parola su questa cosa e ti arrivano un sacco di botte».

Qui, all’ombra del Duomo, tra il sagrato antistante e il retro della chiesa dove c’è anche la canonica, da mesi bande di ragazzi si ritrovano e ne nascono risse, pestaggi, rapine. Vittime altri giovani, ma pure i poliziotti in passato si sono presi delle bottigliate. Il Duomo è il luogo di ritrovo, ma poi le compagnie si spostano. Fanno la spola da Prato della Valle alla stazione, facendo tappa nelle riviere.

Fino a oggi i protagonisti indiscussi sono stati ragazzi stranieri di seconda generazione, che si incontrano in centro ma vivono i periferia. Arrivano in città anche richiamati da qualche tam tam sui social, come nel gennaio 2022 quando un centinaio di adolescenti si sono ritrovati in Prato per fare a botte, sempre, ovviamente a favor di telecamera per realizzare video da pubblicare sul web e strappare qualche “like”. Qualche settimana dopo è stata la volta di un pestaggio in stazione tra bande di trapper rivali, l’inizio di una faida tra il gruppo di Simba La Rue e Baby Touché che porterà ad altri scontri e accoltellamenti: una scia di sangue tra Padova e Milano per cui la macchina della giustizia ha già iniziato a mettersi in moto, con perquisizioni e arresti.

E mentre le bullette di buona famiglia - nelle loro pagine social i viaggi a New-York, le estati ad Albarella, le feste vip in piscina alle Terme Euganee - schiaffeggiavano la loro rivale, ecco che altri, sempre delle “compagnie del Duomo” si sbizzarrivano in bravate in un palazzo del vicino Corso Milano. Si sono intrufolati dal portone del condominio andando su e giù per le scale e in ascensore. Sono saliti su una carrozzina di un disabile parcheggiata nell’androne, prendendolo in giro. Il tutto con un gruppo di amici fuori che rideva e prendeva in giro i residenti che si lamentavano e che ha chiamato la polizia. Polizia che ora si sta occupando anche della violenza in piazza Duomo.

Il video registrato dalle amichette delle bulle per umiliare ulteriormente la loro vittima si è trasformato in un boomerang: ora è all’attenzione degli investigatori che sono già sulle tracce delle ragazzine che potrebbero essere accusate di percosse, minacce e violenza privata. Reato che, al fine di tutelare la salute psichica dell’individuo, dispone la reclusione fino a quattro anni per chiunque con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualcosa, e per cui si può procedere d’ufficio.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Novembre 2023, 08:30
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