Ucraina, bombe e parà sulle città chiave. Kiev assediata, 2000 civili uccisi

Ucraina, bombe e parà sulle città chiave. Kiev assediata, 2000 civili uccisi

di Giammarco Oberto

Una pioggia di bombe sulle città, per piegare la resistenza degli ucraini. Al settimo giorno di guerra, l’armata di Putin ha sferrato l’attacco più massiccio contro i più grandi centri abitati del Paese. Il Cremlino vuole colpire più duro che può per sedersi in una posizione comoda al tavolo delle trattative. E le ultime 24 sono in Ucraina sono state un bagno di sangue. Almeno duemila vittime civili, secondo le autorità di Kiev. «Un bilancio spaventoso», lo ha definito ieri sera il segretario di Stato americano Antonly Blinken. Una cifra già vecchia: sulle grandi città è stata un’altra lunga notte di bombe.

Le truppe russe avanzano su tutti i fronti. A sud, Kherson - 300mila abitanti - è passata sotto il controllo russo. Kharkiv, nel nord est, quasi un milione e mezzo di abitanti, è stata attaccata di notte dai paracadutisti russi. Per tutto il giorno è stata colpita con missili da crociera. E anche da bombe a grappoli, che stanno facendo strage tra la popolazione civile, mentre sono in corso intensi combattimenti in tutta la città. Il centro è in macerie. Racconta alla Bbc il sindaco Igor Terekhov: «I russi hanno lanciato contro la città tutte le forze immaginabili e si sta avvicinando un numero colossale di carri armati».

Nella città portuale di Mariupol, sulla costa settentrionale del mar d’Azov, sono intrappolate 500mila persone. E la città già non ha più acqua da bere.

La testimonianza del sindaco Serviy Orlov è drammatica: «Un distretto lungo il fiume normalmente abitato da 130mila persone è stato quasi completamente distrutto. L’esercito russo qui sta mettendo in campo tutte le sue armi: artiglieria, sistemi di lancio di razzi, anche tattici e aerei. Stanno cercando di distruggere la città».

La capitale Kiev vive sospesa in attesa del grande attacco. Già nella serata di ieri sono state udite forti esplosioni, prodromo di un’altra notte di martellamento dal cielo. Per paura delle bombe 15mila persone vivono giorno e notte nei tunnel della metro: i sovietici avevano progettato quelle gallerie come potenziali rifugi nucleari. Le stazioni sono dotate di acqua, bagni, cibo, in qualche caso medicinali. Sopra, sirene a tutte le ore e pattuglie di volontari dietro le barricate. Molotov contro missili. E intanto continua la grande fuga dalla guerra: secondo l’Onu sono già 836mila i profughi ucraini accolti dai Paesi confinanti. Sono anziani, donne e bambini


Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Marzo 2022, 13:15
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