Si sveglia e grida: neonata di 14 mesi salva la famiglia dall'incendio nella baita
di Olivia Bonetti
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LA TESTIMONIANZA
Erano le 6 di ieri mattina quando è scattato l’allarme con la chiamata al 115. «La nostra piccola di 14 mesi si è svegliata urlando - racconta il papà 50enne, M.C. di Pianiga -. La casa si sviluppa su tre piani, noi dormivamo al secondo. Siamo scesi di corsa al primo piano e abbiamo visto il fuoco. Mia moglie e la bimba sono uscite in terrazza, al sicuro, ed io ho cercato di spegnere l’incendio». «C’era il divano in fiamme - racconta il 50enne veneziano - e il fumo aveva saturato la stanza: non si riusciva a vedere a mezzo metro dal naso. Ho un estintore in casa, l’ho puntato sul fuoco e poi ho proseguito cercando di spegnere l’incendio a secchiate d’acqua. Alla fine ci sono riuscito: avrò buttato una decina di secchi d’acqua, ma alla fine il fuoco si è spento. Tutto sommato ci è andata bene: se la bimba non si fosse svegliata non so cosa sarebbe potuto accadere».
I SOCCORSI
Immediato l’intervento dei vigili del fuoco arrivasti sul posto dal distaccamento di Agordo. Le fiamme di fatto erano già spente: i pompieri hanno quindi bonificato l’area, messo in sicurezza la zona e controllato con la termocamera tutto il piano e la struttura dove si era sviluppato l’incendio. Sul posto anche i sanitari che hanno portato la famiglia all’ospedale. Dai primi accertamenti sembra si sia trattato di un fuoco nato accidentalmente forse a causa di duna candela che era al primo piano, vicino al divano. Ma solo gli ulteriori accertamenti potranno chiarire la dinamica: c’è comunque la certezza è che non si è trattato di un origine dolosa. L’abitazione è agibile e non sembra aver riportato danni strutturali. Da quantificare invece gli altri danni, quelli al mobilio che è andato in fumo.
L’ALLARME
In tanti ieri mattina in frazione Sot Colarù hanno temuto i peggio alla vista delle camionette dei pompieri che sfrecciavano verso l’abitazione a sirene spiegate. Una volta compreso che non c’erano state conseguenze per la famiglia di turisti, ieri pomeriggio gli abitanti sono andati a porgere la loro solidarietà ai veneziani. Tutte le finestre della casa erano aperte per arieggiare e liberarsi dal fumo, tappeti all’esterno e il divano completamente bruciato sul patio di fronte alla casa. Si trattava di un sofà in legno: è rimasto solo lo “scheletro”. Informato dell’accaduto anche il sindaco di San Tomaso, Moreno De Val.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Gennaio 2020, 10:37
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