Assalto al pronto soccorso dell'Umberto I, il primario: «Ecco perché è scoppiato il caos. Mai vista una tale furia»

Il direttore del Pronto soccorso: «Avevamo questo paziente, rifiutava il tampone. Sono venuti a 'liberarlo'»

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Un vero e proprio assalto al pronto soccorso di un ospedale, in questo caso non un ospedale qualunque ma il Policlinico Umberto I di Roma, preso d'assalto da una trentina di persone dopo l'arrivo di un manifestante della protesta contro il Green pass. Il direttore del Pronto Soccorso, Francesco Pugliese, ha raccontato al Corriere della Sera quei momenti di concitazione, che sono costati alcuni feriti e tanta paura tra il personale sanitario.

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«La sala emergenze era isolata, se fosse arrivato un paziente grave, in quei minuti l'accesso sarebbe stato impedito. Mai vista una tale furia», le parole di Pugliese. «Avevamo questo paziente, arrivava dalla manifestazione, ma rifiutava i trattamenti, persino il tampone. Inveiva contro il personale - ricorda - dieci persone si erano radunate fuori dal pronto soccorso per lui, come fossero venuti a liberarlo.

La tensione è salita quando sono diventati quaranta».

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Pugliese aggiunge: «Prima che arrivasse la polizia, nella zona sanitaria c'è stato l'assalto vero, con i medici, gli infermieri, le guardie che tentavano di respingere queste persone. Aggressioni, spintoni, bottigliette lanciate addosso. Hanno rotto la porta di ingresso del pronto soccorso, ci sono stati altri danni, ma soprattutto hanno costretto il personale a barricarsi dietro le porte blindate della sala gialla. Era piena di pazienti, anche loro terrorizzati. Una rabbia mai vista, in un luogo dove si curano malati, moribondi. Un pronto soccorso è come la Croce Rossa in zona di guerra: sacro, intoccabile».


Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Ottobre 2021, 09:15
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