Alpinisti bloccati sulle Tre Cime di Lavaredo per 3 giorni, perché rifiutano ogni aiuto. Poi, finalmente, accettano l'assistenza del Soccorso Alpino
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Per due volte agli alpinisti è stato offerto il soccorso, ma in entrambe i casi hanno rifiutato gli aiuti. La coppia, 45 anni lui, 36 lei, di Barcellona, che aveva rifiutato il recupero con l'elicottero per proseguire autonomamente nella scalata, aveva raggiunto la cengia alta, ma si trovava in difficoltà e chiedeva informazioni sul rientro. I due stavano scalando lungo la via Cassin, ma dopo aver mandato le coordinate ai soccorritori, si erano resi conto di essere completamente fuori via, dopo aver anche passato un'intera notte appesi alla parete.
Domenica mattina i soccorritori hanno provato a mettersi in contatto con loro, ma non ricevendo alcuna risposta hanno chiesto ai genitori di lui di poter intervenire e la madre, già colta da un malore per lo spavento, ha acconsentito. Raggiunti dall'elicottero per una seconda volta i due hanno nuovamente rifiutato l'aiuto, una scelta azzardata visto il tempo in peggioramento che avrebbe reso le condizioni della roccia e della scalata ancora più difficoltose, soprattutto a fronte delle due notti trascorse in parete.
I due, dopo aver finalmente accettato l'aiuto, sono stati trovati in buone condizioni di salute; sono stati portati al vicino rifugio Auronzo, dove si trovava la famiglia. Ai soccorritori hanno poi spiegato che il rifiuto nasceva dalla convinzione di essere arrivati in vetta.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Settembre 2019, 17:39
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