Nigeriano ucciso, così è morto Alika: l'omicidio choc in 4 minuti. Ferlazzo chiede scusa. La polizia: «Razzismo non c'entra»

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Un omicidio che ha sconvolto l'Italia intera, avvenuto in appena quattro minuti. Tanto infatti è durata a Civitanova Marche la colluttazione tra Filippo Ferlazzo e il nigeriano Alika Ogorchukwu, con il primo che prima ha tolto di mano la stampella al secondo, poi lo ha scaraventato a terra, lo ha picchiato e lo ha soffocato a mani nude, fino a farlo morire. Una morte orribile per un motivo futile: l'uomo gli aveva chiesto di comprare i suoi fazzolettini, o di dargli una monetina.

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Gli inquirenti hanno ricostruito l'omicidio grazie alle telecamere della polizia locale, al video - che ha fatto il giro dei social - girato col telefonino da una ragazza, e alle testimonianze raccolte dei passanti. Come scrive il Corriere della Sera tutto è successo nei pressi della stazione: Alika, 39 anni, venerdì pomeriggio incrocia Ferlazzo, operaio 32enne, che camminava insieme alla sua compagna. Li ferma ma non ottiene nulla. Poco dopo, l'uomo si stacca dalla fidanzata, insegue il nigeriano e lo affronta su corso Umberto I: la dinamica è chiara, l'immigrato muore, l'italiano scappa col suo cellulare.

Ferlazzo, arrestato in flagranza, è accusato di omicidio volontario e rapina: domani si terrà l'udienza di convalida davanti al gip.

Nel frattempo si dice pentito, tramite il suo avvocato, Roberta Bizzarri: «Ha pianto, è addolorato, ha chiesto scusa per ciò che ha fatto», dice la legale, che punterà tutto sulla perizia psichiatrica, dato che in passato - secondo quanto afferma - Ferlazzo avrebbe avuto disturbi psichici e sarebbe stato in comunità.

 

Intanto ieri la comunità locale di nigeriani si è radunata sul luogo dell'omicidio per chiedere giustizia per Alika e protestare contro il razzismo: tra loro anche Charity Oriachi, moglie della vittima, ricevuta poi dal sindaco Fabrizio Ciarapica. Il Comune ieri ha fatto sapere che pagherà le spese dei funerali, come sostegno alla famiglia del nigeriano ucciso. Quanto al movente, escluse le presunte avances della vittima alla compagna di Ferlazzo, la polizia frena anche sull'odio razziale: secondo gli inquirenti non sarebbe questo il motivo scatenante dell'aggressione. Un punto di vista che non piace però ai connazionali della vittima, che ieri hanno appunto manifestato proprio per dire no al razzismo.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Agosto 2022, 20:28
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