SPAGNA IN FINALE MONDIALE:
TEDESCHI BATTUTI 1-0 -VIDEO

SPAGNA IN FINALE MONDIALE: TEDESCHI BATTUTI 1-0
Finale inedita per il primo Mondiale africano nella storia del calcio. La giocheranno due squadre che il titolo non l'hanno mai vinto, Olanda e Spagna, che sono anche il simbolo dell'estetica applicata al gioco del pallone, e riconciliano lo spettatore con lo sport più amato e praticato del pianeta: quanto di meglio la Fifa potesse augurarsi. Contro la Germania che aveva rifilato quattro gol all'Inghilterra ed altrettanti all'Argentina di Messi, gli spagnoli ripetono il risultato di due anni fa a Vienna e portano via una vittoria ed una qualificazione meritate, frutto di una superiorità nella manovra a tratti schiacciante. Cambia soltanto l'eroe di giornata: stavolta non è Torres, il bomber dalle polveri bagnate che Del Bosque lascia in panchina preferendogli il giovane e sgusciante Pedro; ma il capitano del Barcellona Carles Puyol, simbolo irriducibile di un club e adesso anche di una Nazionale che non mollano mai. Il suo inserimento al 28' st con colpo di testa su corner di Xavi (partita perfetta la sua) è il colpo di genio che consegna alla 'Rojà la partita, dopo che aveva avuto sempre il pallino in mano ma aveva pagato la propria incapacità a concretizzare una mole di gioco impressionante. Sarà pure un Paese in recessione la Spagna, con la disoccupazione al 18% ed un'economia che non tira più: ma a far dimenticare la crisi, che da quelle parti si sente, pensa una squadra che a tratti è poesia del calcio, e che stasera ha presentato in campo 7/11 del Barcellona (compreso il neo-acquisto Villa): forse non è un caso quel gioco che sgorga spontaneo, e infatti sembra importato nello splendido stadio di Durban direttamente dal Camp Nou. Così la locomotiva Spagna non tira più in Europa, ma il suo sport continua a primeggiare: alle imprese della sua selezione calcistica devono aggiungersi quelle dei cestisti campioni del mondo e argento ai Giochi di Pechino (con Pau Gasol che vince anche due anelli Nba con i Lakers), il Barcellona campione d'Europa nel calcio e nel basket, le imprese nel tennis di Rafa Nadal (ultima a Wimbledon), e quelle del ciclista Alberto Contador, appena partito per rivincere il Tour de France. Il Mondiale sudafricano di una Spagna che nelle qualificazioni europee aveva vinto dieci match su dieci è la continuazione di una storia che per ora non sembra avere fine. La grande sconfitta è la Germania, che finora, a parte l'inciampo con la Serbia (ma proprio qui a Durban anche la Spagna aveva perso una partita, quella d'esordio contro la Svizzera), era stata la protagonista del Mondiale. Nella circostanza ha pagato un atteggiamento di attesa e poco creativo, l'esatto contrario di quanto le chiedeva il ct Joachim Loew. Il processo di maturazione dei suoi giovani non è evidentemente ancora completato. Nel primo tempo la Spagna aveva dominato, non riuscendo però a capitalizzare una superiorità di gioco e possesso palla costante, con la sua ragnatela di passaggi in cui i tedeschi erano rimasti invischiati. Di questo era colpevole anche la squadra di Loew, stranamente passiva e senza quell'atteggiamento offensivo ed il pressing che le avevano permesso di trionfare contro inglesi ed argentini. Tutto ciò per la Spagna si era però tradotto in poche occasioni: un colpo di testa di Puyol alto dopo una bella azione di Iniesta, un tiro alto di Sergio Ramos e una bordata di Xabo Alonso a lato. Nella ripresa lo scatenato Pedro seminava il panico al 3' ma Alonso calciava ancora fuori. Due minuti c'era una splendida azione corale con tiro ancora di Alonso, di nuovo fuori. Doppia occasione al 13', prima con Pedro, rasoterra respinto, e poi con Iniesta che riprendeva sul rimpallo, metteva in mezzo ma Villa non ci arrivava. Al 24' st l'unica azione offensiva della Germania, con parata decisiva di Casillas sul tiro al volo di Kroos. Ma, come insegna una legge del calcio, era gol sprecato e gol preso, e il 'volò di Puyol proiettava la Spagna in cima al mondo: per rimanerci non le rimane che battere quella Olanda che non perde dal settembre 2008. Ma la Spagna di stasera, e del 'tique-tacà, può sconfiggere anche Sneijder e Robben.



SERATA MAGICA PER PUYOL Una serata magica per il 'vecchiò mastino catalano: un soprannome azzeccato per Carles Puyol i Saforcada, meglio noto come Carles Puyol, 32 anni, uno dei più forti difensori centrali del mondo, capitano del Barcellona e veterano delle 'Furie Rossè. A un quarto d'ora dalla fine, porta la Spagna in vantaggio contro la Germania e conquista la finale con un colpo di testa potente e preciso, dopo uno stacco impressionante: per lui è un classico. Nella notte di Durban, l'eroe è Puyol: non David Villa, nè Pedro o Iniesta, neanche el Nino, Fernando Torres. Puyol scrive a caratteri d'oro il suo nome nella storia di questo Mondiale e della sua Nazionale, ormai vicina al grande sogno. I lunghi riccioli, una grinta straordinaria, un'energia palpabile, la forza della passione, Puyol rivendica da sempre il suo granitico orgoglio catalano. Il 'mastinò è nato il 13 aprile 1978 a La Pobla de Segur e ha voluto giocare solo e sempre per i colori del Barcellona. Le ossa se le è fatte nella celebre 'canterà, la fucina dei talenti blaugrana. L'esordio con il Barcellona arriva nella stagione 1999-2000, quando Louis Van Gaal lo lancia come terzino destro: nel 2002 viene premiato come migliore giocatore in quel ruolo. Diventerà poi un 'centralè, quasi il solo cambiamento nella sua lunga e solare carriera: nel suo cuore ci sono la Nazionale e il Barca. Puyol ha infatti rifiutato offerte milionarie da altre squadre. Non è un dunque un 'mercenariò del calcio e anche per questo i tifosi spagnoli hanno un debole per lui. Un asso del colpo di testa - come dimostra pure oggi contro la Germania - e soprattutto nell'anticipo: il 6 aprile 2008 stabilisce un particolare record nella partita contro il Getafe, quando riesce a conquistare ben 22 palloni. Anche stasera ha anticipato tutti, compresi i suoi compagni.



SPAGNA INSEGUE LA STORIA Con il trionfo europeo di due anni fa, la Spagna si era già tolta di dosso l'etichetta scomoda di grande incompiuta, incapace di vincere nei grandi appuntamenti internazionali. Dopo aver bissato nel 2008 il successo continentale del 1964, le Furie Rosse approdano ora alla finale del Mondiale sudafricano dopo avere battuto una pur ottima Germania per 1-0. Lo ha detto con sincerità Joachim Loew, il ct dei tedeschi, qual è stata la carta vincente degli iberici: «Facevano circolare la palla in modo tale che era impossibile stargli dietro, ci hanno fatto sprecare molte energie». Xavi e Andres Iniesta, secondo tutti i commentatori, sono stati i dominatori del centrocampo e questa è stata un'altra delle chiavi di volta di un percorso finora quasi senza ombre. E poi, davanti, un grandissimo Villa e una difesa solida come una roccia: un solo gol subito in sei partite, nella sorprendete sconfitta iniziale contro la Svizzera. Alla prima Coppa del Mondo in terra d'Africa, la Spagna è giunta non solo forte del primo posto del ranking Fifa, davanti al Brasile, ma con la consapevolezza di avere forse la più grande chance della sua storia di alzare al cielo quella che sarebbe la sua prima Coppa del Mondo. Scippata nei quarti di finale del Mondiale nippocoreano del 2002 per un arbitraggio favorevola alla Corea del Sud, buttata fuori a spallate dalla Francia di Zidane quattro anni fa in Germania, dopo le meraviglie fatte vedere negli ultimi tre anni la formazione di Del Bosque era tra le favorite assolute ed è una delle poche grandi a non avere deluso. C'era stato qualche dubbio nella Confederations Cup dello scorso anno, dove era giunta terza e in semifinale era stata battuta dagli Stati Uniti dopo una striscia record di 35 partite utili consecutive (15 le vittorie di fila). L'autostima della Nazionale iberica non ne era stata però intaccata e le Furie Rosse hanno superato senza difficoltà le qualificazioni, ottenendo 10 vittorie in altrettante gare con 28 gol fatti e appena 5 subiti. A Madrid e non solo dicono che la Spagna ha tutto per arrivare alla Coppa del mondo 2010: un gioco simile a quello del Barcellona e la sua lunga serie di campioni come Xavi, Iniesta, Fabregas, Busquets, Piquè, Puyol, Casillas, Torres e Villa; e anche un allenatore, Vicente Del Bosque, che ha dimostrato nella sua esperienza con il Real Madrid (2 Champions, 2 campionati e 1 Coppa Intercontinentale) di essere un vincente.



FESTA IN TUTTA LA SPAGNA È scoppiata come un boato represso da decenni la 'fiestà spagnola per il primo passaggio ad una finale dei mondiali di calcio, guadagnata sconfiggendo la Germania, proprio come due anni fa, quando le Furie rosse hanno vinto l'europeo. A Madrid i tifosi radunati di fronte ai maxischermi piazzati attorno allo stadio Santiago Bernabeu hanno iniziato a cantare all'unisono il coro 'Yo soy espanol, espanol, espanol' (io sono spagnolo, spagnolo, spagnolo) ed hanno invaso il vicino Paseo della Castellana, con quattro corsie per ogni senso di marcia, festeggiando il gol di Puyol, e improvvisando un sit-in che ha bloccato completamente il traffico. Nelle altre strade della città i petardi e i clacson hanno avuto libero sfogo appena l'arbitro ha fischiato la fine della partita. Le bandiere rossogialle (la rojigualda) sono spuntate e da balconi e macchine in fila per entrare in centro. «Questo non l'abbiamo mai vissuto, questa è storia», urlava David Munoz a El Mundo. es, appena conquistata la finale. Il centro di Madrid è stato letteralmente preso d'assalto e transitare in macchina nelle vicinanze del Bernabeu e impossibile. «Ci siamo mangiati la salsiccia tedesca», commenta euforico Feliz Ruiz mentre fa girare con la mano la maglietta di Fernando Torres per le strade di Madrid. Per il quotidiano sportivo Marca, sono 'milionì gli spagnoli scesi in strada per festeggiare la prima finale. Anche a Barcellona, cuore della nazionalista Catalogna, i petardi sono iniziati a scoppiare già prima del fischio finale, e clacson e urli festeggiano una vittoria che «sa di gloria», come scrive il quotidiano As. La 'fiestà si celebra ovunque: gli inviati di El Pais nel paesino di Orea (Guadalajara, centro) parlano di una standing ovation per la nazionale, e successivi urli e petardi assordanti. Anche nelle Baleari, dove la folta comunità tedesca era pronta a celebrare la rivincita sulla Spagna dell'europeo, i tifosi della 'Rojà hanno preso il sopravvento. Razzi e fuochi di artificio illuminano, sulla spiaggia di Palma di Maiorca, turisti e residenti germanici tristi e sconsolati, che secondo il corrispondente de El Pais, «sanno perdere bene» e non provocano problemi. «È un duro colpo, ma lo sport è così», afferma un tifoso tedesco, mentre la 'Piccola Germanià viene invasa pacificamente dagli spagnoli in festa.



XAVI: "GIOCANDO COSI' VINCIAMO LA FINALE" È un giorno storico per il calcio spagnolo, la grande incompiuta è finalmente dove avrebbe dovuto essere da tempo: in una finale mondiale. La Nazionale, che non solo adesso ma anche nei decenni scorsi, era stata spesso vittima di fiducia eccessiva ed anche presunzione, si è trasformata nella squadra che da prima che il Mondiale sudafricano cominciasse la logica indicava nella grande favorita. È la Spagna del bel calcio, delle manovre che a tratti hanno strappato 'raffichè di applausi al pubblico di Durban, che va a casa più che soddisfatto; del bruco diventato finalmente una meravigliosa farfalla, e che negli spogliatoi ha ricevuto i complimenti della regina Sofia in persona. Per completare l'opera bisognerà battere un'avversaria che gioca altrettanto bene, e che come la Spagna non ha mai vinto un Mondiale, ovvero l'Olanda: ma ci sarà il tempo di pensarci. Adesso è il momento della festa, e di un Del Bosque che nel dopo-partita dice che è stato un match «straordinario». «Devo veramente fare i complimenti, uno per uno, a tutti i miei giocatori. Ho visto una squadra, la mia, superba in difesa, a centrocampo ed in attacco. È un'enorme allegria per tutti noi che siamo qui, e per quelli che ci seguono», afferma il ct. Però rimane ancora una partita: «E non sarà facile - ammette Del Bosque - perchè l'Olanda di oggi rappresenta in modo brillante una grande scuola. Dovremo solo giocare ancora una volta con il gusto della manovra e con la personalità che ci caratterizzano. Possiamo farcela, perchè le finali non si giocano, ma si vincono. Comunque stasera abbiamo già fatto la storia e torno a ripetere che ringrazio tutti». A Xabi Alonso, protagonista di un'ottima prestazione, sembra «di stare in un sogno, abbiamo raggiunto ciò che volevamo con tutte le nostre forze. Contro la Germania bisognava dare tutto, e lo abbiamo fatto in modo maiuscolo. Adesso ci manca solo un passo per raggiungere la gloria per sempre». «Sono strafelice, abbiamo giocato la miglior partita del nostro Mondiale - dice invece David Villa -, obbligando i tedeschi a stare dietro. Con la partita che abbiamo fatto avrei potuto segnare, ma l'importante è che ci sia riuscito Puyol: è lui che ci ha portato in finale, e solo questo conta. Ora siamo vicini alla storia, ci manca solo una partita e non dobbiamo fermarci. Adesso vogliamo quella. . . cosa (la Coppa, ndr) in più. Ma ci penso da domani, adesso sono troppo emozionato». Xavi è stato eletto, più che meritatamente, 'Man of the Match', e dice: «Non bisogna fare i complimenti solo a me, ma a tutta la squadra. Abbiamo giocato una grande partita. Loro si difendevano molto bene, ma li abbiamo dominati. Ci è costato troppo arrivare al gol, ma l'importante è avercela fatta. Ora c'è la finale, e ammetto che dopo una partita giocata così siamo molto fiduciosi». Il ct della Germania Joachim Loew molto sportivamente dice: «Devo fare i complimenti agli spagnoli. Credo che stasera abbiamo perso contro i futuri campioni del mondo. Del resto sono almeno un paio d'anni che sono i migliori di tutti. A tratti giocano talmente bene da far pensare che più di questo non si possa fare. Hanno sempre tenuto il pallone loro, e ci hanno fatto correre a vuoto». «Alla vigilia avevo detto che il segreto per batterli erano costringerli a fare errori, ma non ci siamo proprio riusciti», conclude Loew.



DEL BOSQUE: LE FINALI SI VINCONO «Le finali non si giocano, si vincono». Vicente Del Bosque, il ct della Spagna, affronterà con questo spirito la partitissima di domenica contro l'Olanda dopo la vittoria di stasera sulla Germania. «I miei giocatori sono stati veramente incredibili - ha detto un trafelato Del Bosque ai microfoni di Sky poco dopo il fischio finale - sono stati straordinari, dalla difesa all'attacco, hanno fatto tutti una grande partita». «Ora di partite ne abbiamo ancora una davanti, ci troviamo bene con la palla, stiamo bene fisicamente e possiamo farcela perchè, come dicono, le finali non si giocano, si vincono», ha detto ancora il ct spagnolo. «Comunque stasera abbiamo già fatto la storia e ringrazio tutti», ha concluso Del Bosque, alludendo al fatto che la sua squadra domenica disputerà la sua prima finale mondiale di sempre.



KLINSMANN: HANNO AVUTO PAURA L'ex ct della Nazionale tedesca Juergen Klinsmann boccia senza appello la Germania per il modo in cui ha affrontato la semifinale mondiale con la Spagna: «Troppo rispetto per gli avversari, giocavamo con paura». Klinsmann, che vive in California, ha seguito la partita dagli studi dell'americana ESPN, e al termine della gara ha espresso questo giudizio: «La Germania ha pagato per la sua inesperienza, è entrata in campo come psicologicamente contratta, quasi spaventata dall'avversario. Hanno giocato con paura, manifestando troppo rispetto per l'avversario». Secondo Klinsmann, la Germania ha commesso l'errore «di lasciare alla Spagna l'iniziativa di 'farè la partita. La Spagna ne ha approfittato». «La nostra è una squadra giovane - ha continuato Klinsmann - e questi ragazzi hanno pagato la loro inesperienza. Non erano pronti per affrontare una gara di questo livello. Sono convinto che se avessero aggredito la Spagna, gli avversari sarebbero andati in difficoltà. È vero che si sarebbero corsi dei rischi, ma in questo modo si è perso per eccessivo rispetto. In una semifinale della Coppa del mondo sono atteggiamenti che si pagano».



DELUSIONE IN GERMANIA Grande delusione in Germania, dove nessuno si aspettava una così netta sconfitta della Nazionale tedesca nella semifinale con la Spagna. Invece della felicità collettiva, la folla che ha assistito ai vari 'Public Viewing', a Berlino davanti alla Porta di Brandeburgo e a Monaco di Baviera nell'Olympiastadion, ma anche nelle birrerie e nelle case private, è precipitata in un senso di delusione collettiva. A Berlino, dove per cinque ore circa 300 mila persone avevano ingannato l'attesa cantando e ballando, convinti che il risultato sarebbe stato favorevole ai tedeschi e avrebbe aperto loro la strada per la finale contro l'Olanda, si sono avute anche scene di violenza, con giovani che hanno dato spazio alla loro frustrazione scontrandosi con il servizio d'ordine e la polizia. A Monaco di Baviera lo stadio si è svuotato in breve tempo, i 50 mila spettatori se ne sono andati a casa consapevoli che domani, senza più successi da festeggiare, sarà un giorno lavorativo molto normale. Complessivamente, l'incontro è stato visto in tv da cira 40 milioni di persone. La tristezza collettiva in Germania per ora non è confortata nemmeno dalla prospettiva dell'incontro di sabato prossimo con l'Uruguay, valido per il terzo posto. In molti condividono il parere del capitano della Nazionale, Philipp Lahm, che a una domanda diretta nell'intervista subito dopo la fine della partita ha confessato di non avere adesso nessuna voglia di giocare per il terzo posto. Ma la squadra è giovane, anche le delusioni contribuiscono a farla crescere: in fin dei conti, il risultato di questo Mondiale è complessivamente positivo, e anche se il sogno di un successo senza limiti è sfumato, il 13 luglio la squadra sarà comunque festeggiata in patria, a Berlino, e avrà ben motivo di essere orgogliosa.



PAPA SARA' INFORMATO DOMANI Papa Benedetto XVI - a quanto si apprende - non ha assistito alla semifinale dei Mondiali Germania-Spagna e sarà informato dell'esito della partita solo domani mattina. Il Pontefice ha passato la sua prima serata a Castel Gandolfo, dove trascorrerà tutte le ferie estive, ritirandosi di buon'ora per leggere, studiare e pregare, come sua abitudine. Il suo segretario personale, don Georg Gaenswein, avrebbe invece assistito al match, non reputando però di doverlo disturbare a tarda ora per riferirgli il risultato. «Sarà certamente contento per la Spagna, nazione dalle profonde radici cattoliche - riferiscono autorevoli fonti vaticane - e, naturalmente, lo sarebbe stato anche per la Germania, suo Paese d'origine». «Qualunque fosse stato il risultato - aggiungono le fonti - è improbabile che il Pontefice esprima preferenze, perchè verrebbe meno al suo ruolo di capo della Chiesa universale». Papa Ratzinger non ha mai fatto mistero del suo disinteresse per le singole partite, nonostante abbia affermato in varie sedi un'attenzione particolare per i significati etico-sociali del gioco del calcio. Ne è invece un appassionato il suo più stretto collaboratore, il segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone, che, secondo fonti bene informate, avrebbe visto la partita ed esultato per la Spagna, con la quale, anche da segretario di Stato, ha «ottimi rapporti». Naturalmente, anche lui «avrebbe fatto lo stesso per la Germania».



POLIPO PAUL NON SBAGLIA UN COLPO Aveva detto Spagna e Spagna è stato: il polpo Paul, l'ormai celebre oracolo calcistico dell'acquario tedesco di Oberhausen, continua a far centro e a non sbagliarne una. Ieri aveva pronosticato la vittoria degli iberici, che stasera hanno battuto la Germania per 1-0 nella seconda semifinale di Sudafrica 2010. Nel suo acquario nei pressi di Duesseldorf, il rito si era ripetuto secondo la prassi introdotta all'inizio dei Mondiali. Nella vasca del polpo erano stati calati due contenitori di cibo con la bandiera dei due Paesi. Paul ci aveva 'pensatò un pò e poi aveva scelto quello della Spagna. Trasmessa in diretta da vari canali tedeschi, la profezia aveva gettato nello sconforto molti tifosi. La Bild, uno dei maggiori quotidiani tedeschi, sul suo sito internet aveva parlato di «oscuro presagio». Sempre sul web, altri tifosi avevano inveito contro il 'polpo del malauguriò scambiandosi ricette su come cucinarlo. Dalla Spagna, un supporter della 'Rojà ha informato gli internauti tedeschi che il polpo è delizioso con la paella. Diventato protagonista assoluto delle cronache dei Mondiali, il polpo indovino è stato anche oggetto degli sberleffi e delle ironie di molti scettici; ma lui ha lasciato tutti con un palmo di naso azzeccando sei risultati su sei e pronosticando non solo i trionfi dei 'panzer' ma anche le loro due sconfitte: la prima nella sorprendente partita di esordio contro la Serbia, la seconda stasera contro la Spagna.



GERMANIA-URUGUAY PER IL TERZO POSTO, COME NEL '70 Quarant'anni dopo, ai Mondiali di calcio si ripresenta una 'finalinà tra Germania e Uruguay. A Messico 1970, infatti, furono queste due squadre (anche se la Germania allora era ancora Ovest) a giocare la finale per il 3/o posto. Se l'aggiudicarono i tedeschi per 1-0, con gol di Overath. La partita fu arbitrata dall'italiano Sbardella. L'Uruguay vi era arrivato perdendo in semifinale contro il Brasile per 3-1; la Germania Ovest con la 'storicà sconfitta per 4-3 dall'Italia (gol decisivo di Rivera nel secondo tempo supplementare). La finalissima tra Italia e Brasile, come noto, fu poi vinta per 4-1 dalla Selecao, che si aggiudicò il suo terzo titolo mondiale.



SARA' FINALE INEDITA Spagna-Olanda sarà una finale assolutamente inedita ai Mondiali, una gara da cui uscir… una vincitrice pure inedita della kermesse iridata e chi vincerà sar… la prima selezione europea a conquistare il titolo lontano dal proprio continente. Spagna ed Olanda non si sono infatti mai aggiudicate il titolo, per cui chi lo farà andrà ad aggiungersi alle altre 7 Nazionali sin qui capaci di vincere il Mondiale: Brasile (5 titoli), Italia (4), Germania (3), Argentina ed Uruguay (2 ciascuno), Francia ed Inghilterra (1 a testa), l'albo d'oro finora. In ogni caso l'Europa si porter… avanti nel computo dei titoli complessivamente vinti, rispetto al Sudamerica: 10 a 9. La Spagna potrebbe essere la terza Nazionale a riuscire a realizzare la storica doppietta Europei-Mondiali (indipendentemente dall'ordine in cui i titoli sono stati conquistati), avendo vinto l'edizione 2008 della manifestazione continentale. L'impresa è riuscita finora solamente alla Germania Ovest (campione d'Europa nel 1972 e del mondo nel 1974) ed alla Francia (campione del mondo nel 1998 e d'Europa nel 2000). Per la Spagna quella di domenica sarà la prima finalissima Mondiale della propria storia; per l'Olanda la terza, dopo quelle perse contro le Nazionali padrone di casa nelle edizioni del 1974 (1-2 contro la Germania Ovest) e del 1978 (1-3 dopo i tempi supplementari contro l'Argentina). La Spagna ha conquistato la finalissima collezionando la quinta vittoria consecutiva a Sudafrica 2010: non era mai accaduto che le 'Furie Rossè riuscissero a vincere 5 incontri consecutivi nella fase finale della kermesse iridata. Quello si stasera, poi, è stato il primo gol ai Mondiali per Carles Puyol. Per la Germania si tratta della seconda semifinale mondiale persa consecutivamente, dopo il ko contro l'Italia per 0-2 dopo i tempi supplementari nell'edizione disputata in casa nel 2006.



IL TABELLINO Germania-Spagna 0-1 (0-0) nella seconda semifinale dei Mondiali di Sudafrica 2010.

Germania
(4-2-3-1): Neuer; Lahm, Mertesacker, Friedrich, Boateng (7' st Jansen); Khedira (35' st Gomez), Schweinsteiger; Trochowski (17' st Kroos), Oezil, Podolski; Klose. (4 Aogo, 5 Tasci, 9 Kiessling, 12 Wiese, 14 Badstuber, 19 Cacau, 21 Marin, 22 Butt).

All. : Loew.

Spagna (4-1-4-1): Casillas; Sergio Ramos, Piquè, Puyol, Capdevila; Busquets; Iniesta, Xavi, Xabi Alonso (47' st Marchena), Pedro (39' st David Silva); Villa (35' st Torres). (2 Albiol, 10 Fabregas, 12 Valdes, 13 Mata, 17 Arbeloa, 19 Llorente, 20 Martinez, 22 Jesus Navas, 23 Reina).

All. : Del Bosque.

Arbitro: Kassai (Ungheria)

Reti: nel st 28' Puyol

Angoli: 7-6 per la Spagna

Recupero: 1' e 3'

Ammoniti: nessuno

Spettatori: 60. 960

I GOL ** - 28' st: angolo dalla sinistra di Xavi e perfetto inserimento di Puyol, che precede il compagno Piquè e segna con un bel colpo di testa.



LA CRONACA
:



SECONDO TEMPO:



49':
Finisce 1-0 per la Spagna: iberici in finale per la prima volta nella loro storia!



48':
Sostituzione per la Spagna: esce Xabi Alonso, entra Marchena.



46':
Gomez, sulla trequarti, non vede Podolski libero sulla sinistra e prova a servire in verticale Klose, ma regala il pallone a Casillas.



45':
Tre i minuti di recupero concessi dall'arbitro, la Germania si prepara all'arrembaggio.



44':
Contropiede spagnolo con Torres che si porta a spasso Friedrich, bravo a chiuderlo al momento di calciare.



42':
Cross dalla destra di Lahm al centro dell'area per le "torri" tedesche, ma Puyol è insuperabile e allontana il pallone di testa.



41':
Sostituzione per la Spagna: esce Pedro, entra David Silva.



40':
Arrembaggio tedesco, la difesa spagnola è impeccabile e sull'unica incertezza Schweinsteiger prova la percussione al limite e viene atterrato da Puyol: l'arbitro lascia clamorosamente proseguire.



37':
Clamoroso contropiede sprecato dalla Spagna: su azione portata da Pedro e accompagnato dal liberissimo Torres, il giovane attaccante del Barcellona tiene troppo il pallone e lo perde senza servire il compagno.



35':
Sostituzione per la Spagna: esce Villa, entra Torres.

      
Sostituzione per la Germania: esce Khedira, entra Gomez.



29': GOL DELLA SPAGNA!
Corner di Xavi, irrompe il liberissimo Puyol che di testa batte Neuer.



25':
Difesa spagnola impreparata, la Germania prova ad approfittarne con Podolski che serve con un cross dalla sinistra Kroos, che conclude al volo schiacciando il pallone a terra e trova la respinta di Casillas.



24':
Xabi Alonso leggermente contuso, passa pochi istanti a bordo campo.



23':
Conclusione potente ma centrale di Villa, Neuer è bravo a bloccare.



18':
La Spagna torna a farsi pericolosa: Xabi Alonso dalla trequarti mette il pallone al centro dell'area per l'accorrente Sergio Ramos, che però non riesce ad agganciare il pallone.



17':
Sostituzione nella Germania: esce Trochowski, entra Kroos.



16':
Cross dalla sinistra di Jansen, Klose tenta la deviazione acrobatica ma spedisce il pallone alto sopra la traversa.



14':
Pedro da fuori area conclude verso la porta, il pallone finisce di poco a lato alla sinistra di Neuer.



13':
Xabi Alonso serve Pedro, che conclude dai 20 metri costringendo Neuer alla respinta; la Spagna si rimpossessa subito del pallone e Iniesta, dalla sinistra, mette un pallone rasoterra verso l'area piccola. Neuer non ci arriva e nemmeno Villa, in spaccata, sul secondo palo.



10':
Numero di Iniesta al limite, che poi serve Xavi; la sinfonia "blaugrana" continua col nuovo arrivato, David Villa, che viene servito in orizzontale e prova a piazzare il pallone dal limite sul secondo palo, spedendolo però di poco a lato.



7':
Sostituzione per la Germania: esce Boateng, entra Jansen.



5':
Ancora Spagna pericolosa con Xabi Alonso, servito da Pedro: il pallone termina non lontano dal palo alla sinistra di Neuer.



3':
Contropiede spagnolo portato da Pedro, bravissimo a fare fuori sulla destra Friedrich e Boateng; il giovane attaccante del Barcellona serve poi al limite Xabi Alonso, che conclude di prima intenzione a lato.



1':
Nessun cambio nelle due formazioni.



PRIMO TEMPO:




46': Gran contropiede della Germania, con Klose che serve l'accorrente Ozil, che si ritrova a tu per tu con Casillas ma viene contrastato da Sergio Ramos e cade in area. L'arbitro lascia proseguire, il contatto c'è ma Ozil lo cerca e si lascia cadere platealmente.



45':
Xavi per Pedro, serie di finte in area e poi guadana un corner sulla deviazione di Boateng sul suo tentativo di conclusione.



42':
Duro intervento in ritardo di Boateng su Iniesta: il tedesco di origine ghanese se la cava con un avvertimento.



41':
Spagna due volte pericolosa su cross dalla sinistra di Capdevila, ma la difesa della Germania se la cava.



39':
Lahm, sulla trequarti, serve in orizzontale Ozil: il tedesco di origine turca mette in apprensione tre difensori avversari con delle finte ma poi eccede e si fa chiudere prima della conclusione.



36':
Schweisteiger lancia Podolski, fermato dal guardalinee per fuorigioco.



35':
Cross al centro dell'area di Khedira, Casillas si tuffa e respinge il pallone di pugno, allontanandolo dalla propria area.



32':
Potente rasoterra di Trochowski dai 25 metri, Casillas si distende e devia in calcio d'angolo.



30':
Xabi Alonso ci prova dai 20 metri ma non trova la porta.



28':
Duro intervento di Sergio Ramos su Podolski. Gioco fermo per soccorrere il numero 10 tedesco.



26':
Cross di Sergio Ramos in area per Pedro, che prova la sforbiciata acrobatica ma alza il pallone e di fatto permette a Neuer di recuperarlo agevolmente in uscita.



25':
Pedro serve in area Villa, che prova a liberarsi di Friedrich e conclude verso la porta ma il difensore tedesco non lo molla e respinge il pallone.



23':
La Germania mette in apprensione la difesa spagnola in contropiede: Podolski serve in area Klose, poi Puyol riesce a recuperare.



18':
Apertura sulla destra per Sergio Ramos, che dal vertice dell'area non trova nessuno al centro e opta per la conclusione diretta verso la porta, senza inquadrarla.



15':
Corner di Ozil, Casillas rischia di farsi scavalcare dal pallone ma lo devia quel poco che basta per impedire a Schweinsteiger, pronto a colpire di testa alle sue spalle, di depositarlo in rete.



14':
Potente cross dalla destra di Iniesta, Puyol prova a deviare il pallone di testa in tuffo ma impatta male e lo spedisce a lato.



10':
Klose in pressione su Piqué, gli soffia palla sul fondo, poi il difensore del Barcellona recupera il pallone e lo serve a Casillas; l'attaccante del Bayern Monaco non demorde e va a pressare anche il portiere avversario, mettendolo in difficoltà sul rinvio.



7':
Splendido suggerimento di Iniesta in profondità per Villa, che s'inserisce alla perfezione ma viene chiuso dall'uscita, apprensiva ma efficace, di Neuer.



4': Invasione di campo da parte di uno spettatore, prontamente bloccato da due addetti alla sicurezza che lo allontanano senza troppi fronzoli oltre i cartelloni pubblicitari.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Luglio 2010, 01:47
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