Carpi-Bologna 1-2 e Delio Rossi respira:
Masina decide tutto all'ultimo minuto

Carpi-Bologna 1-2 e Delio Rossi respira: Masina decide tutto all'ultimo minuto

di Vanni Zagnoli
Antonio Caliendo non si è fatto vedere, al Braglia, è rimasto a seguire il Modena, sconfitto a Livorno. Deve pensare a evitare la retrocessione, dopo il playout vinto fortunosamente a giugno con l’Entella, non a frapporsi fra il Carpi e lo stadio Braglia. La sua società è in difficoltà economica, perchè non vuole spendere (i carpigiani in curva lo bersagliano), il patron biancorosso Stefano Bonacini è in crisi sul piano dei risultati, al debutto in A, ma ha una solidità economica invidiabile. Certo non paragonabile all’iperrichezza canadese di Joey Saputo. Adesso poi che ha liquidato l’ex vicepresidente Joe Tacopina, passato in serie D, al Venezia, va tutto bene. E magari adesso riparte con continuità anche come risultati. Perchè ha vinto la seconda partita della stagione, le altre sono tutte sconfitte, però intanto lascia in fondo il Carpi (e il Verona).



Delio Rossi resta in rottura prolungata. Esonerato dopo il pugno a Ljajic a Firenze, via anche dalla Sampdoria con cui vinse appena 2 gare delle ultime 23, in rossoblù è salito con parecchia fortuna (Avellino e Pescara erano state superiori, nel playoff) e adesso resta in zona retrocessione. Destro non è desto, il resto sì, si giochicchia, anche bene, però è dura. Ancor più dura per il Carpi, rischiano entrambe di tornare in B, a gennaio investiranno abbastanza per tentare di salvarsi. In un terzo di secolo di calcio, il ds Pantaleo Corvino ha esonerato solo Cavasin (Lecce) e Mihajlovic (Fiorentina), sempre per Delio Rossi, difende la sua scelta e questo 1-2 gli dà ragione.



Il parrucchiere Tagliavento, arbitro internazionale, perdona Belec, uscito dall’area a sgambettare Mounier al 4’. La posizione era laterale, però il fallo è perlomeno da arancione. Un attimo prima Matos aveva mancato la porta, sfuggendo allo svedese Krafth. Il Bologna è più bello ma inconcludente, a metà primo tempo il cross morbido di Gabriel Silva per Letizia, il napoletano scambia e batte Da Costa in diagonale ma era in leggero fuorigioco. Il portiere rossoblù nega il raddoppio a Cofie, poi Lollo (ammonito) si fa espellere per un fallo duro e inutile su Krafth, sostituito poco dopo da Mbaye. I rossoblù meritano, Masina crossa basso per Destro, Belec si inarca in angolo. Alla ripresa Rizzo è libero di concludere dal limite, palo e tap-in di Gastaldello. La superiorità felsinea è schiacciante: ancora Rizzo, Masina in scivolata intercetta evitando la parata di Belec, Destro e Mounier falliscono il vantaggio.



L’uomo in più esalta l’impronta di gioco di Delio Rossi, con Giaccherini rifinitore e quasi regista avanzato, accanto allo scolastico Diawara. Alla distanza la partita del tifo è petroniana, sembra di essere al Mapei, con il Sassuolo raramente trascinato dal pubblico. Con Gagliolo per Borriello, il Carpi nell’ultima mezz’ora si difende alla Castori. Gli spaventi si moltiplicano nel finale, con Masina e poi l’uscita di Belec su Brienza. Al 48’ il mancino Franco Brienza crossa a giro da destra, il portiere sloveno smanaccia e serve Masina, il marocchino a 21 anni infila il 1° gol in A. Strameritato.



Sannino sostiene che il Carpi ha giocato meglio rispetto alla gara con il Torino:
«Ma qui c’è prevenzione. Di Castori non parlo più». Mah, i biancorossi sono stati indomito, il gioco non è da sufficienza. Il tecnico carpigiano si scalda, batte i pugni sul tavolo: «Non giudicatemi per il passato».





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Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Ottobre 2015, 20:36