AMPERA, LA NUOVA ELETTRICA DELLA OPEL
AUTO DELL'ANNO E LEADER A MONTECARLO

AMPERA, LA NUOVA ELETTRICA DELLA OPEL AUTO DELL'ANNO E LEADER A MONTECARLO

di Giampiero Bottino
ROMA - Ma chi ha detto che l’auto pulita deve essere per forza un po’ sonnolenta e “pantofolaia”? La smentita, chiara e inappellabile, arriva dalla vettura alternativa del momento, l’avanzatissima Opel Ampera. Fresca della nomina ad “Auto dell’anno” conferitale dalla giuria di esperti internazionale all’ultimo Salone di Ginevra, la berlina ad autonomia estesa del marchio tedesco ha dimostrato sul campo che all’occorrenza sa anche mostrare i muscoli, sbancando alla sua prima apparizione nientemeno che il Rally di Montecarlo.

Fermi tutti: non la gara classica nata nel 1911, ma la versione - che in parte ne ripercorre lo stesso impegnativo tracciato - riservata alle vetture ad alimentazione alternativa. Una gara che privilegia regolarità ed efficienza, ma che in alcune prove speciali ha costretto i piloti a spingere le vetture al limite. La squadra Opel ha dato una grande dimostrazione di forza non solo conquistando la vittoria assoluta con l’equipaggio Darniche-Lambert ma piazzando altre tre Ampera tra i primi dieci classificati. Il che, in un lotto di 130 concorrenti, è un risultato davvero significativo.

La vettura Opel, “gemella” tedesca dell’americana Chevrolet Volt (entrambi sono marchi del gruppo General Motors, il più grande del mondo) con cui ha condiviso la corona di Car of the Year 2012, ha esibito anche negli oltre 800 chilometri percorsi tra Provenza e Alpi Marittime tutte le sue doti: si tratta di un’auto “vera”, presente negli show room e nel listino di entrambi i brand (45. 500 euro l’Ampera, 43. 350 la Volt), una berlina cinque porte con quattro posti comodi e spazio adeguato per i bagagli di tutti i passeggeri, con prestazioni più che sufficienti in relazione alle reali possibilità consentite dal traffico odierno, visto che la velocità massima raggiunge i 160 chilometri orari.

Il tutto senza la dipendenza dalle colonnine di ricarica, la cui ridotta reperibilità rappresenta un freno non indifferente alla diffusione dell’elettrico puro, non solo nel nostro paese: ad ampliare l’autonomia che con il solo motore elettrico è nell’ordine di 60 chilometri provvede infatti un propulsore quattro cilindri 1. 4 a benzina non collegato direttamente alle ruote, ma utilizzato solo per la ricarica delle batterie possibile in circa quattro ore anche collegandosi alla rete elettrica domestica) permettendo alla berlina di percorrere fino a 500 chilometri attingendo a entrambi i “serbatoi”. Ed emettendo soltanto, grazie all’efficienza ottimizzata dal regime di rotazione costante del motore termico “disimpegnato” dalla trazione, 27 grammi al chilometro di anidride carbonica nel ciclo di omologazione. .
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Aprile 2012, 09:01
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