Paola Turani: «L'anoressia ti toglie tutto ma si può guarire. Una follia il taglio ai fondi per la lotta ai disturbi alimentari»

La modella attraverso un post Instagram ha parlato dell’importanza del sostegno raccontando anche il proprio percorso doloroso

Paola Turani: «L'anoressia ti toglie tutto ma si può guarire. Una follia il taglio ai fondi per la lotta ai disturbi alimentari»

di Cristina Siciliano

Guarire dall'anoressia è possibile e quello di Paola Turani, modella bergamasca che ne ha sofferto in passato, è un messaggio di doverosa speranza da infondere a chi soffre di questo disturbo. La modella ha pubblicato sul suo profilo Instagram un post dove ha raccontato ai suoi follower la sua storia. Uno sfogo doloroso arrivato dopo la cancellazione del fondo di 25milioni di euro sanzionato dal governo relativamente al biennio 2023 - 2024 che arriva con la nuova legge di bilancio.

«Che con la nuova legge di Bilancio si sia azzerato il fondo per il contrasto dei Disturbi dell’alimentazione è follia - ha sottolineato Paola Turani su Instagram - . È inammissibile se si pensa che i DCA (Disturbi del comportamento alimentare) sono la prima causa di morte tra i giovani, escludendo gli incidenti stradali. Di conseguenza verranno chiusi reparti, licenziati professionisti, molti pazienti e le loro famiglie si ritroveranno da soli ad affrontare situazioni difficili senza supporto perchè i DCA necessitano di una terapia psicologica e fisica complessa che troppe volte si tende a sminuire o, peggio ancora, a ignorare».  

Paola Turani su Instagram

Quello di Paola Turani è un messaggio importante per combattere i disturbi del comportamento alimentare, cercando di prevenire tutte le condizioni che possono facilitare l'innesco di quei meccanismi morbosi e autodistruttivi che sono alla base di chi decide di volersi privare del cibo.

La modella ha parlato dell’importanza del sostegno, raccontando anche il proprio percorso doloroso. Il fantasma dell’anoressia.

«Oggi leggevo le parole di Serena che sta combattendo contro l’anoressia e la sua battaglia in parte la conosco - ha scritto Paola Turani a corredo del post Instagram -. Avevo vent’anni quando, in seguito a una forte pressione psicologica e un meccanismo malato per cui le taglie erano sempre più piccole, iniziai a mangiare meno, a saltare i pasti, poi a non allenarmi più per paura di “ingrossare” e infine a mangiare solo una mela al giorno. Vivevo a Parigi, fare la modella non era semplice: molta competizione e standard altissimi. Ero finita intrappolata in un circolo vizioso pericolosissimo innescato nella mia testa, ma io amavo troppo il mio lavoro. Mi ero isolata da tutti, perchè la malattia questo fa. Ti toglie tutto».

«Un circolo vizioso»

«Ricordo che più dimagrivo e più i miei agenti erano soddisfatti, io lavoravo di più. “Non sei mai abbastanza magra per Parigi” dicevano. Un’ambiente tossico, un circolo vizioso dalla quale sono riuscita a staccarmi solo qualche anno dopo capendo che la mia vita contava molto di più di una stupida taglia e che se avessero voluto, mi avrebbero scelta anche con qualche kg in più. Ma soprattutto, che stare con amici e famiglia aveva un valore troppo alto per perderlo. Così tornai a casa».

«Continuai a lavorare, ma alle mie regole - ha concluso Paola Turani -. E andò pure meglio. Ripresi a uscire, a divertirmi. Così iniziò un lungo percorso, un lavoro di autoaccettazione che non sempre andava di pari passo con i canoni estetici imposti dalla moda a quel tempo, raggiungendo il mio prezioso equilibrio esteriore ma soprattutto interiore. Non so se queste parole potranno aiutare qualcuno, ma è giusto parlarne. In un momento in cui invece di andare avanti, sembra si stia tornando indietro. Purtroppo».


Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Gennaio 2024, 15:09
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