Nichi Vendola e il piccolo Tobia, nato da madre surrogata: «Avere figli non è un diritto, ma neanche un delitto»

L'ex governatore della Puglia torna a parlare di politica (dopo anni) per difendere i diritti delle coppie omogenitoriali e dei loro figli

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di Niccolò Dainelli

L'annuncio del Governo Meloni di una legge che sanzioni come "reato universale" l'utero in affitto, continua ad alimentare le polemiche. Dopo lo stop imposto alle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali, una nuova proposta di legge che scatena la reazione delle famiglie arcobaleno. E Nichi Vendola, torna a rivendicare i diritti delle coppie omosessuali. Tra cui, secondo lui, c'è anche il diritto alla maternità surrogata. Un beneficio del quale lui stesso, con il marito Ed, ha beneficiato avendo il suo piccolo Tobia Antonio. 

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Nichi Vendola e la maternità surrogata

Nichi Vendola non è più in politica da anni. Un esilio che lui stesso ha deciso di imporsi a causa di un processo, quello sull'Ilva, che lo ha portato alla triste decisione. Ma le decisioni del governo lo hanno portato a tornare a parlare, in difesa dei diritti delle famiglie arcobaleno. E così al Corriere della Sera ha rilasciato una lunga intervista sul suo punto di vista di quanto stia accadendo in Italia. L'ex presidente della Regione Puglia racconta di aver deciso di smettere con la politica quando è nato suo figlio, Tobia Antonio. Non voleva che le polemiche politiche e mediatiche sfociassero sui suoi cari e, soprattutto, doveva proteggere suo figlio. Un bambino nato proprio grazie alla maternità surrogata.

La nascita di Tobia

Nel 2016, grazie alla maternità surrogata, il piccolo Tobia è nato in California. Oggi, se la stretta della ministra Roccella andasse in porto, Nichi Vendola e suo marito Ed non potrebbero più farlo. O meglio, potrebbero, ma una volta in Italia, rischierebbero l'arresto. Un'ipotesi che rende incredulo Vendola. «Ma del bambino poi che farebbero? Lo renderebbero orfano nel nome dei suoi diritti? La destra vuole definire “crimine universale” una pratica che in gran parte del mondo è legale. È una crociata, una postura da “polizia morale”, che crea soprattutto ansia e angoscia, che può molestare e intimidire.

Ma che non può fermare il cambiamento in atto».

Cosa deve fare la politica?

Secondo Nichi Vendola, la politica dovrebbe innanzitutto separare la questione della maternità surrogata da quella dei diritti dei bambini. «Il fatto che si possa far rivivere l’esperienza mostruosa dei cosiddetti “figli illegittimi” e di diritti diseguali per i bambini, a seconda che siano di un certo tipo di famiglie o di un altro, è mostruoso. Il regolamento europeo, viceversa, afferma il diritto dei nostri figli bambini a non essere discriminati e a poter godere della pienezza della vita familiare. Poi c’è il tema della maternità surrogata, che in Italia è già vietata. Cosa significa renderla un “reato universale”? Non sarebbe più saggio e più realistico regolamentarla solo come pratica solidale ed altruistica, così eliminando a monte il rischio dello sfruttamento delle donne più povere? E non sarebbe ora di consentire l’adozione per i single e per le coppie gay?», si chiede Vendola nell'intervista al Corriere. Poi Vendola spiega il suo punto di vista sull'avere un figlio. «Avere un bambino non è un diritto - spiega -. È un'esperienza, un desiderio, un progetto. Non è un diritto, ma neanche un delitto». 

Tobia e la storia del pinguino

Nichi Vendola racconta che il piccolo Tobia aveva solo tre anni quando è andato insieme ai suoi genitori a conoscere Britney (che ha donato l’ovulo) e Sharline (che lo ha portato in grembo). Poi siamo rimasti imprigionati per il Covid. Oggi Tobia ha sei anni e Vendola promette che gli verrà spiegato tutto. «Intanto ha fatto il paggetto al matrimonio di Britney». Il bambino, spiega Vendola, non ha mai percepito la sua condizione come una stranezza, ma come un qualcosa di speciale: lui ha due padri. 

«A un certo punto gli abbiamo raccontato che un bambino può nascere solo dalla pancia di una donna, ma che io ed Ed ci volevamo bene e avevamo bisogno di un uovo: così abbiamo chiesto a una donna di donarcelo e a un’altra di portarlo nella sua pancia. Poi gli abbiamo anche letto un fumetto molto tenero, che racconta una storia vera. Allo zoo di Central park a New York ci sono due pinguini maschi e sono tristi perché non hanno figli: uno prova a covare una pietra, poi il custode se ne accorge e gli porta un uovo abbandonato, che covano. Alla fine nasce un pinguino e sono felicissimi».

Le difficoltà

Nichi Vendola spiega che suo figlio bambino sereno, gioioso, socievole, curioso. «Un giorno la cassiera di un bar gli ha detto: “Ti posso offrire un cioccolatino?”. Lui ha risposto che non gli piace la cioccolata. “Lo puoi portare alla tua mamma!”. E Tobia ridendo: “Ma io ho due papà, lo porto a loro”. Ecco, un figlio non è una scelta che fai a cuor leggero. Noi per anni abbiamo studiato, ci siamo interrogati, siamo entrati in tante famiglie omogenitoriali per capire come stessero quei loro figli». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Aprile 2023, 11:29
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