Mauro Marin: "Dita perse? È colpa di Renzi".
Poi ironizza su Fb: "Dà una mano all'Italia"

Mauro Marin: "Dita perse? È colpa di Renzi". Poi ironizza su Fb
Nessun dietrofront dopo le dichiarazioni rilasciate a Barbara D'Urso durante la scorsa puntata di 'Domenica Live'. Anzi, Mauro Marin rincara la dose su Facebook.

Il vincitore del Grande Fratello 10, infatti, aveva deciso di raccontare il proprio dramma dopo l'incidente domestico che rischia di fargli perdere due dita della mano sinistra. In quell'occasione, Mauro non si è limitato a elogiare i medici dell'ospedale di Pordenone («Li ringrazio, questo è un centro all'avanguardia»), ma ha cercato i presunti responsabili dell'incidente.

«Voglio farmi portavoce di quelle persone che hanno problemi di salute e sono invisibili, lontane dai salotti televisivi, e dei medici che con pochi mezzi curano al meglio tanti pazienti» - si era sfogato Mauro - «Chi mi ha davvero tolto le dita sono Matteo Renzi e il suo governo, se non avessi tutte queste tasse da pagare lavorerei in modo diverso. Non è normale, in Italia, salvarsi solo grazie a un reality. Renzi si crede un supereroe ma intanto protegge le banche che mi hanno rubato i soldi. I veri eroi sono i medici».

Mi hanno tolto due dita.... Governo ladro.... Renzi Tu x me sei un pio pio!!!Un governo k tutela le banke k non... Pubblicato da Mauro Marin su Domenica 31 gennaio 2016



La dichiarazione pubblica ha suscitato sul web reazioni contrastanti, tra chi vede in lui un nuovo eroe e chi non ha perso tempo a deriderlo. Mauro, però, non ha perso tempo per scagliarsi contro Renzi anche su Facebook, ironizzando con la foto della mano infortunata: «In Italia va tutto bene, le banche non rubano ai piccoli risparmiatori e io sono un ingrato a non rendermi conto che lei è il paladino degli oppressi e il rottamatore dei potenti. Grazie per dare una mano a noi poveri tartassati».

Sono un ingrato!!! Matteo le chiedo scusa.... L Italia va alla grande.... Le banke nn rubano ai poveri risparmiatori...... Pubblicato da Mauro Marin su Mercoledì 3 febbraio 2016

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Febbraio 2016, 20:08
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