Trent’anni fa la conquista della “C” del Sora di mister Di Pucchio, oggi l’amarcord

Trent’anni fa la conquista della “C” del Sora di mister Di Pucchio, oggi l’amarcord

di Beniamino Cobellis

Si celebra oggi, prima allo stadio “Claudio Tomei” e poi in piazza Santa Restituta, il trentennale della conquista della Serie C e quindi del professionismo del Sora calcio.

Proprio nel giorno dei festeggiamenti in onore della patrona della città, alle 17 presso lo stadio “Tomei” si disputerà l’amichevole, denominata “Un sogno bianconero”, tra la squadra che nel 1992 vinse il campionato di Interregionale e poi lo spareggio con il Sulmona, che proiettò Sora nel calcio professionistico per 13 anni di fila, dipingendo pagine bellissime di calcio, e una formazione rappresentante l’amministrazione comunale. Alle 23, poi, in piazza Santa Restituta, il sindaco Luca Di Stefano premierà i giocatori di quella storica squadra e il loro mister Claudio Di Pucchio, l’artefice di quel miracolo sportivo, che coinvolse una città intera che per più di un decennio visse di calcio, facendosi conoscere per gli stadi di tutta Italia, sfiorando qualche anno dopo anche i playoff per la Serie B, raggiunti poi dal Castel di Sangro dell’attuale presidente della Figc Gabriele Gravina.

Nel corso della serata saranno ripercorsi i momenti più salienti di quell’indimenticabile campionato interregionale 1991-92, grazie ad interviste e contributi video. Il Sora veniva da un anno di squalifica del “Tomei”, per le intemperanze dei tifosi nel derby di Isola del Liri nel novembre 1990, ed era allenato già da tre anni da Claudio Di Pucchio, giocatore e mister bianconero negli anni ‘70 e ‘80, che prese la squadra in Promozione, iniziando a creare quel gruppo che poi conquistò la Serie C, vincendo il duello con il Trapani del rivale Ignazio Arcoleo in un campionato in cui erano presenti Frosinone, Isola Liri e Cassino e quindi con tanti derby infuocati, oltre al Terracina e a squadre campane e siciliane.

Un girone tostissimo, vinto grazie alla miglior difesa (solo 13 gol subiti in 34 partite), che davanti allo storico portiere Domenico Costantini schierava Pecoraro, Emilio Coraggio, Palone e Marrazzo, diventati quasi tutti allenatori di buon livello, come anche Promutico, il regista, che componeva il centrocampo insieme a Ronchetti, Inches e Bencivenga e i due attaccanti D’Ambra e Pasquale Luiso, il “Toro di Sora”, che tempo dopo spiccò il volo verso la Serie A e le coppe europee.

Vincere il girone H con 50 punti, a +5 dal Trapani, non bastò e fu necessario fare uno spareggio con il Sulmona (vincitore del girone G).

L’andata fu disputata allo stadio “Adriatico” di Pescara per contenere i tanti sorani al seguito della squadra e terminò 2-0, mentre al ritorno, con lo stadio “Tomei” non ancora ampliato e rimodernato, fu necessario giocare al “Matusa” di Frosinone, stracolmo di tifosi bianconeri, tranne che per il settore ospiti. Alla fine fu 2-0 con le reti di D’Ambra e Luiso, con l’invasione di campo e la festa che continuò fino a Sora per la conquista dell’allora Serie C2 e quindi del professionismo. Era il 31 maggio 1992.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Maggio 2022, 14:23
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