Youtuber insulta un fattorino per un video e riceve uno schiaffo: il tribunale lo condanna a pagare 20mila euro

Il video, realizzato nel 2016, aveva messo fine alla carriera da youtuber di Sergio Soler

Youtuber insulta un fattorino per un video e riceve uno schiaffo: il tribunale lo condanna a pagare 20mila euro

di Redazione web

L'ex youtuber Sergio Soler, meglio conosciuto come Mr. Granbomba, è stato condannato dal tribunale di Alicante a pagare 20mila euro a Ricardo Osorio, fattorino che era stato protagonista involontario di un suo video nel 2016. La vicenda aveva fatto molto discutere in Spagna. Il giovane aveva insultato il fattorino per farlo infuriare mentre era sul lavoro chiamandolo "caranchoa" - in italiano si può tradurre come "faccia da acciuga" - e lui di risposta gli aveva tirato un ceffone. Quel video, che su YouTube ha fatto migliaia di visualizzazioni, ha messo fine alla sua carriera da content creator. Il giovane è stato costretto a vendere il canale, travolto da critiche e minacce.

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La vicenda

A distanza di 7 anni, Sergio Soler è stato condannato a pagare 20mila euro di risarcimento per "danni morali" al fattorino.

Cifra che, secondo il quotidiano Informacion, avrebbe già versato. L'ex youtuber aveva dovuto cancellare i suoi profili social, travolto da insulti e minacce. Quello schiaffo, invece, è costato al fattorino una multa da 30 euro, per reato minore di lesioni. Sergio Soler, dopo aver chiesto scusa e aver ammesso l'errore, è tornato dopo anni suoi social, dove non menziona più il suo passato da youtuber.

La sentenza

«La registrazione e la pubblicazione di video su Internet», ha sottolineato la sentenza, «rientra nell'ambito della libertà artistica e di espressione, ma ciò non conferisce il diritto di catturare l'immagine individualizzata ed eccezionale di una persona per renderla protagonista involontaria di un'opera d'arte e procedere alla sua divulgazione attraverso un canale internet che, come YouTube, si caratterizza per il suo straordinario pubblico e la sua accessibilità mondiale», si legge. Questa la motivazione della condanna.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Agosto 2023, 22:32
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