Serbia, intercettato velivolo sconosciuto: caccia MiG-29 si alzano in volo. Cosa è successo e chi c'è dietro

Il ministero della difesa ha allertato anche un'unità missilistica di difesa antiaerea

Allarme in Serbia, intercettato velivolo sconosciuto

Allarme in Serbia per un velivolo sconosciuto. Due aerei caccia MiG-29 si sono alzati in volo dopo l'osservazione di un aeromoboile a un'altitudine di 5.500 metri sui cieli di Valjevo, nell'ovest del Paese. A darne notizia il Ministero della Difesa attraverso i propri canali di comunicazione. Nella nota riferisce che è stata messa in allerta anche un'unità missilistica di difesa antiaerea. In breve tempo tuttavia il velivolo sconosciuto è scomparso dagli indicatori radar. Non sono stati forniti ulteriori particolari sull'episodio. Che è rimasto misterioso. Anche perché non si è riusciti a capire di chi fosse ne da dove provenisse.

Mar Nero, missili e droni di Kiev contro la flotta russa: nelle immagini satellitari Gb i danni inflitti alla marina di Putin

Cosa è successo

L'allarme è scattato alle ore 10:39. Le forze serbe, costantemente schierate per il controllo e la tutela della sovranità dello spazio aereo, hanno individuato un velivolo sconosciuto sopra Valjevo. Su ordine del presidente della Repubblica e comandante in capo delle forze armate serbe, Aleksandar Vučić, sono stati messi in servizio una coppia di aerei da combattimento MiG-29. I radar, poi, hanno continuato a prestare servizio e monitorare lo spazio aereo.

La scomparsa

Durante la fase di intercettazione il bersaglio è stato perso.

I caccia hanno continuato a sorvolare la zona, secondo la procedura. Una volta completata la ricognizione, alla coppia di aerei da combattimento in servizio è stato ordinato di tornare all'aeroporto di origine, mentre il resto delle forze ha continuato con il regolare monitoraggio e sorveglianza dello spazio aereo.

Il caso in Romania

Non è molto distante un caso simile avvenuto in Romania. Dove ieri dei frammenti di un drone russo sono stati rinvenuti in una fattoria vicino al Danubio. La comunicazione è stata data dal ministero della Difesa di Bucarest, Paese membro della Nato. In questo episodio, a differenza di quanto accaduto in Serbia, si conosceva la provenienza. Ma non c'è stato bisogno di inviare nessun aereo perché si trattava di detriti. «La sera del 28 marzo 2024 - si legge nella nota - frammenti che sembrano provenire da un dispositivo aereo (drone) sono stati identificati su un terreno agricolo nella Grande Isola di Braila. ll Ministero della Difesa Nazionale, insieme a strutture specializzate nell'ambito del Sistema di Difesa Nazionale, dell'ordine pubblico e della sicurezza nazionale, sta conducendo un'indagine sull'incidente».

 

I rapporti tra Serbia e Russia

Che il velivolo fosse un drone russo? Non si può escludere. D'altra parte i rapporti tra i due Paesi sono buono. Tanto che dall'inizio della guerra in Ucraina (febbraio 2022) sono stati più di 220mila i russi che si sono trasferiti in Serbia. In due città in particolare, nella capitale Belgrado e a Novi Sad, la seconda città del Paese e capoluogo della ricca regione settentrionale della Voivodina. Che si sia voluta coprire la provenienza del velivolo? Non si può escludere come affermare.


Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Marzo 2024, 20:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA