Protesta trattori, von der Leyen: «Ritiriamo la proposta del regolamento sui pesticidi»

La presidente della Commissione Ue: "Dobbiamo fare di più"

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di Redazione web

«Il terreno fertile è sempre stato la spina dorsale del sostentamento di un agricoltore. Ma dal 60 al 70 per cento dei suoli in Europa è ora in cattive condizioni. Possiamo invertire queste tendenze. E molti agricoltori lo stanno facendo. Ma dobbiamo fare di più», ha sottolineato von der Leyen aggiungendo: «La conservazione della natura può avere successo solo attraverso un approccio dal basso verso l'alto e basato sugli incentivi. Perché solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra, investiranno nel futuro».

«Gli agricoltori hanno bisogno di un'argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, e forse noi non l'abbiamo fatta in modo convincente. Di un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando alla Plenaria del Pe e lanciando l'idea di «un'etichettatura premium, ad esempio in collaborazione con i rivenditori e i trasformatori». 

SALVINI

«Evviva gli agricoltori, i cui trattori stanno costringendo l'Europa a rimangiarsi le follie imposte dalle multinazionali e dalle sinistre». Lo dice Matteo Salvini, dopo che in Europa è stata ritirata la proposta legislativa sui pesticidi.

PESTICIDI

Il ritiro della proposta di regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci (Sur) salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, messe a rischio dall'irrealistico obiettivo di dimezzare l'uso di agrofarmaci. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare l'annuncio della presidente del Commissione europea Ursula von der Leyen del rigetto della proposta «nel suo intervento al Parlamento europeo dopo la grande manifestazione della Coldiretti a Bruxelles in occasione del vertice Ue».

Una risposta, dice Coldiretti «alla protesta degli agricoltori provenienti dal sud e dal nord dell'Unione Europea, dalla Coldiretti agli spagnoli di Asaja, dai portoghesi di Cap ai belgi dell'Fwa fino ai giovani agricoltori alla quale aveva fatto seguito l'incontro tra il presidente della Coldiretti e la Von der Leyen». Secondo lo studio della Commissione Europea peraltro, aggiunge Coldiretti «i maggiori impatti sulla resa si sarebbero verificati in colture che hanno una rilevanza limitata, come l'uva, il luppolo e i pomodori». «La battaglia per garantire dignità e giusto reddito agli agricoltori italiani non si ferma» precisa Prandini nel sottolineare che «non sarà accettato nessun taglio alle risorse economiche della Politica agricola comune (Pac) agli agricoltori poiché oggi occorre assicurare l'autonomia alimentare dei cittadini europei e favorire il ricambio generazionale. In tale ottica non è possibile neppure che l'allargamento dell'Unione all'Ucraina venga pagato dalle aziende agricole». Serve poi cancellare definitivamente «l'assurdo obbligo di lasciare i terreni incolti che mina la capacità produttiva della nostra agricoltura e favorisce paradossalmente le importazioni dall'estero di prodotti alimentari che non rispettano le stesse regole di quelli europei. Un caso eclatante è il Mercosur, l'accordo commerciale con i Paesi sudamericani che va respinto.


Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Febbraio 2024, 11:31
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