Prosecco, storico crollo in Gran Bretagna: «Colpa della Brexit». Ma non è l'unica causa

Prosecco, storico crollo in Gran Bretagna: «Colpa della Brexit». Ma non è l'unica causa

di Domenico Zurlo
Storica inversione di tendenza per l'esportazione di Prosecco in Regno Unito, dopo oltre 10 anni di crescita ininterrotta: nel 2018, per la prima volta, si registra un calo del 7% delle bottiglie di Prosecco esportate oltre Manica, emerge da un'analisi della Coldiretti relativa al primo semestre dell'anno. L'analisi riguarda gli effetti della Brexit sul vino italiano più esportato al mondo, in occasione dell'annuncio di un vertice straordinario per evitare il fallimento del negoziato.

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La Gran Bretagna è il Paese maggior consumatore di Prosecco fuori dall'Italia, davanti agli Stati Uniti: più di una bottiglia su quattro, tra quelle consumate all'estero, viene stappata nel Paese britannico. Ma gli scambi commerciali hanno avuto ripercussioni tremende derivanti dalle tensioni dei negoziati sulla Brexit, dall'andamento dei tassi di cambio, ma anche - tutto il mondo è paese - da alcune fake news nazionalistiche che cercavano di screditare le 'bollicine' made in Italy, come quelle che facevano credere come bere troppo Prosecco potesse portare danni ai denti per via di zuccheri e grassi saturi.

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Per la Coldiretti a incidere potrebbe essere stata anche la legislazione sull'etichettatura dei prodotti alimentari con il cosiddetto sistema 'a semaforo', con adesivi rossi, gialli o verdi per indicare la quantità nei prodotti di grassi saturi, zuccheri e sale. Particolare che, secondo la Coldiretti, potrebbe portare tantissimi prodotti italiani - tra cui lo stesso Prosecco - a scomparire dagli scaffali ingiustamente. Gli adesivi indicano infatti solo la
«presenza generica di un determinato tipo di sostanza» senza tenere conto delle dimensioni delle porzioni.

Questo tipo di regole, scrive l'Independent, rischia infatti di tenere nei supermercati le bevande gassate ed escludere invece marchi di qualità come il Parmigiano Reggiano o l'olio extravergine di oliva. I produttori del famosissimo vino italiano restano comunque ottimisti: la situazione sul mercato inglese non preoccupa, e la vendemmia è già iniziata (in anticipo di una decina di giorni), con una previsione di resa per ettaro superiore a quella del 2017 di qualche punto percentuale. 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Settembre 2018, 16:35
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