«Una cliente mi ha detto di non volere aiuto da me perché sono una commessa 18enne: le ho risposto e mi ha messo nei guai»

Molti giovani hanno fatto presente, attraverso i social, la tendenza dei più grandi di trattare i giovani con poco rispetto e sufficienza, aspettandosi però di essere a loro volta trattati con reverenza

«Una cliente mi ha detto di non volere aiuto da me perché sono una commessa 18enne: le ho risposto e mi ha messo nei guai»

di Redazione Web

Non tutti i lavori richiedono anni di studio ed esperienza prima di poter essere presi in considerazione e proprio per questo è molto probabile che i più giovani, ancora acerbi e magari appena usciti dal liceo, vadano a cercare un impiego in negozi di vario tipo, supermercati o simili, dove le loro capacità e conoscenza sono sufficienti e hanno modo e tempo di migliorare. 

Eppure, la gioventù viene ancora spesso vista in maniera negativa, come una caratteristica che prova - senza ombra di dubbio - la loro incapacità. In molti casi non serve nemmeno essere effettivamente giovani per attirare su di sé questo tipo di pregiudizio: basta soltanto avere un aspetto giovanile. 

Lo sa bene Amelia, dipendente di Lowe's, vale a dire una catena di grandi magazzini che si occupa principalmente di oggetti per la casa e bricolage. Durante il turno di lavoro, una cliente le ha intimato di chiamare qualcun altro perché non aveva intenzione di farsi «aiutare da una 18enne».

@ailema_faith #stitch with @chp sorry my picture hanging expert isnt in today #fypシ #lowes #fyp ♬ original sound - Amelia

 

La dipendente "troppo giovane"

Amelia ha pubblicato un video sul suo account TikTok in cui si accoda all'affermazione di un ragazzo: «Al lavoro ho fatto una scoperta interessante, recentemente, ovvero che i boomer odiano quando li tratti nello stesso modo in cui loro trattano te».

Con "boomer" si fa riferimento alla generazione dei Baby Boomer, nati tra il 1946 e il 1964, durante (appunto) il boom economico. 

Diverse persone di generazioni successive hanno fatto presente, attraverso i social, la tendenza dei più grandi di trattare i giovani con poco rispetto e sufficienza, aspettandosi però di essere a loro volta trattati con reverenza. A tal proposito, Amelia racconta di quel giorno in cui era al lavoro ed erano tutti particolarmente oberati: «Ero da sola per due intere aree del negozio, a correre avanti e indietro, tagliando di là e dipingendo di qua e cercando di fare tutto quanto».

A un certo punto, una cliente la ferma: «Mi fa "Puoi chiamare qualcuno che mi insegni ad appendere un quadro? Non voglio l'aiuto di una ragazzina di 18 anni". Allora io la guardo e le rispondo "In realtà ne ho 20", ma alla fine ho chiamato la manager, le ho detto "Potresti venire qui? C'è una cliente che non vuole aiuto da una 18enne", e la tipa ha iniziato a gridare a entrambe».

Amelia era confusa: «Cioè, non ho detto niente, ho solo ripetuto esattamente quello che lei ha detto a me... alla manager. Vabbè, sono finita nei guai». Nei commenti diversi utenti raccontano vicende simili: «Una cliente mi ha strillato perché c'era la coda e ha detto "assumete più cassieri!". Io le ho detto che effettivamente abbiamo aperto le assunzioni e può presentare la candidatura», «Lavoravo da Starbucks e questa tizia mi dice che non vuole il mio aiuto e avrebbe aspettato la mia collega. Io ho detto ok e sono rimasta lì, ma non c'era nessuna collega: ero da sola», «Lavoro in un museo e a volte teniamo dei matrimoni lì. Mi hanno rulato addosso perché i fiori nei giardini non erano fioriti per il suo giorno speciale...».


Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Aprile 2024, 17:15
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