LA GUERRA

L'Aia a Israele: «Prevenire il genocidio a Gaza». Ma nessuna decisione sul cessate il fuoco

Le ultime notizie in diretta sul conflitto in Medio Oriente

Unrwa, sospetti legami con attacco del 7 ottobre

«Le autorità israeliane hanno fornito all' Unrwa informazioni sul presunto coinvolgimento di diversi dipendenti nei terribili attacchi del 7 ottobre. Per proteggere la capacità dell'agenzia di fornire assistenza umanitaria, ho preso la decisione di rescindere immediatamente i contratti di questi membri e di avviare un'indagine per stabilire senza indugio la verità. Qualsiasi dipendente coinvolto in atti di terrorismo sarà ritenuto responsabile, anche attraverso procedimenti penali». Lo ha detto il commissario generale di Unrwa Philippe Lazzarini, ribadendo la condanna degli attacchi di Hamas e parlando di «accuse scioccanti».

Ministro israeliano Ben Gvir attacca l'Aja: «È antisemita»

Il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir, secondo la Radio di Israele, ha definito la Corte dell'Aja «antisemita» affermando che le sue decisioni «dimostrano ciò che era noto da tempo: il tribunale non cerca la giustizia ma solo di perseguitare il popolo ebraico». Su X ha scritto: «Aja del cavolo». Il commento del ministro non ha tenuto conto dell'ordine del premier Benyamin Netanyahu di non commentare le decisioni «in attesa di una posizione ufficiale di Israele»

Corte Aja, palestinesi gruppo protetto da convenzione genocidio

La presidente della Corte di Giustizia dell' Aja, l'americana Donoghue, ha affermato di riconoscere il diritto dei palestinesi di Gaza ad essere protetti da atti di genocidio. «I palestinesi sembrano essere un gruppo protetto dalla convenzione sul genocidio», ha detto.

Corte Aja chiede a Israele di prevenire atti di genocidio

La Corte internazionale di giustizia dell'Aja ritiene che vi sia sufficiente urgenza per ordinare misure provvisorie contro Israele. Lo ha affermato la giudice Joan Donoghue ordinando a Israele di «prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza».

Accusa di genocidio, Corte Aja respinge la richiesta di Israele di archiviare il caso

La Corte internazionale di Giustizia dell' Aja ritiene che esista una controversia tra Israele e Sudafrica e attribuisce alla corte la giurisdizione per pronunciarsi sul caso. Lo ha affermato la giudice americana Joan Donoghue, secondo cui «almeno alcuni atti sembrano in grado di rientrare nella convenzione sul genocidio», e «la Corte ritiene di non poter accogliere la richiesta di Israele di archiviare il caso».

Aja, ministra degli Esteri del Sudafrica: "Palestinesi senza libertà e giustizia"

In attesa che la Corte internazionale di giustizia dell'Aja si pronunci oggi sulla richiesta di misure cautelari urgenti per l'immediata cessazione delle ostilità a Gaza presentata dal Sudafrica l'11 gennaio, la ministra degli Esteri di Pretoria Naledi Pandor ha rilasciato dall' Aja, dove sarà presente in aula durante il pronunciamento, un'intervista con Ubuntu Radio.

Uno degli scopi del Sudafrica nel avere presentato ricorso alla Corte dice Pandor è quello di «attirare l'attenzione del mondo sulla mancanza di giustizia e di libertà di cui hanno sofferto i palestinesi per molti decenni... Oggi penso che la questione palestinese sia al centro dell'attenzione del mondo e questo è un risultato molto importante grazie a questa causa intentata dal Sudafrica.» Alla domanda sul ruolo delle istituzioni internazionali Pandor ha detto che al termine della seconda guerra mondiale «sono state create istituzioni che hanno il compito di proteggere gli innocenti, di assicurare un diverso modo di risolvere le controversie e i conflitti. Questo per evitare il livello di atrocità che si è verificato. Una conseguenza importante di ciò che il Sudafrica ha fatto all' Aja penso che sia quella di ricordare l'esistenza di queste istituzioni. Molte persone che oggi parlano della Corte internazionale di giustizia, non erano a conoscenza di questo tribunale fino a quando il Sudafrica non ha intentato questa causa. Ora stiamo dando a queste istituzioni una opportunità di svolgere il compito per cui sono state create... un compito che, a mio parere, a volte non è stato sufficientemente rispettato.

In larga misura, successo o insuccesso, anche la Corte stessa verrà sottoposta a un giudizio».

Compagnia aerea israeliana sospende voli per Sudafrica dopo le accuse all'Aja

La compagnia aerea di bandiera israeliana El Al ha annunciato che sospenderà i suoi voli da e per il Sudafrica fino a marzo, dopo le accuse mosse alla Corte penale internazionale dell'Aja contro Israele e a causa del calo della domanda.

Intesa Israele-Hamas su cessate il fuoco e liberazione ostaggi

Israele e Hamas hanno raggiunto un'intesa di base sulla maggior parte dei termini dell'accordo che riguarda il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Lo scrive Haaretz citando una fonte che ha familiarità con i negoziati. Secondo quanto previsto - scrive il portale - l'accordo durerà 35 giorni, durante i quali verranno rilasciati tutti gli ostaggi israeliani. In cambio, Israele rilascerà i prigionieri palestinesi e fornirà aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Secondo la fonte, l'unica questione irrisolta è se nell'accordo verrà dichiarato un cessate il fuoco completo, una richiesta di Hamas che Israele rifiuta.

La fonte di Haaretz ha aggiunto che i criteri per la liberazione dei prigionieri palestinesi sono già stati determinati, ma la loro identità è ancora in discussione. Ha poi aggiunto che «potrebbero esserci altri piccoli cambiamenti nello schema, ma il problema principale da risolvere riguarda il cessate il fuoco assoluto su cui Hamas insiste».

Financial Times: compagnie di navigazione cinesi puntano sul Mar Rosso

Diverse compagnie di navigazione cinesi hanno redistribuito le loro navi per servire il Mar Rosso e il Canale di Suez, in quello che gli analisti hanno definito come un tentativo di sfruttare la percepita immunità della Cina dagli attacchi Houthi che, cacciando la gran parte degli altri operatori dall'area per i legami con Israele, hanno dichiarato di agire a sostegno dei palestinesi di Gaza durante la guerra Israele-Hamas.

Queste linee cinesi più piccole, scrive il Financial Times, «servono porti come Doraleh a Gibuti, Hodeidah nello Yemen e Jeddah in Arabia Saudita, che hanno tutti dovuto affrontare grandi cali di traffico».

Israele: Hamas opera da interno ospedali Khan Yunis

Hamas sta operando «dall'interno e intorno agli ospedali Nasser e al-Amal a Khan Yunis» nel sud della Striscia. Lo ha denunciato l'esercito israeliano secondo cui «il sistematico uso degli ospedali da parte di Hamas è stato ripetutamente documentato». A questo proposito, il portavoce militare ha ricordato che due settimane fa «il radar dell'esercito ha identificato un lancio di razzi dall'interno del compound dell'ospedale Nasser». «I fatti sul campo - ha spiegato - smentiscono la palese disinformazione diffusa nelle ultime 72 ore secondo cui gli ospedali sono sotto assedio o attacco».

L'esercito ha aggiunto di «essere in contatto con i direttori degli ospedali e il personale medico, al telefono e sul campo, per garantire che gli ospedali possano rimanere operativi e accessibili». Il portavoce militare ha spiegato che «non vi è alcun obbligo di evacuare gli ospedali». «Al contrario è stato ribadita - ha sottolineato - l'importanza di salvaguardare e proteggere questi ospedali affinché possano continuare a fornire servizi medici alla popolazione di Gaza». I soldati - secondo la stessa fonte - sono state informati «dell'importanza di operare con cautela nell'area degli ospedali e dei rifugi designati prima della loro operazione contro Hamas in quest'area». «Gli abitanti di Gaza che desiderano spostarsi dagli ospedali Nasser e Al-Amal, come molti hanno scelto di fare, - ha fatto sapere il portavoce militare - possono passare attraverso il corridoio di via Al-Bahar, situato sul lato occidentale degli ospedali.

L'esercito ha comunicato queste informazioni in arabo attraverso i canali dei media, distribuendo volantini in arabo nell'area, nonché attraverso i soldati dell'IDF di lingua araba che sono schierati sul campo a Gaza per mantenere i contatti con la popolazione locale». L'Idf - ha concluso - sta continuando «il coordinamento con i direttori degli ospedali, il personale medico e le organizzazioni internazionali. Ad oggi, le richieste degli ospedali sono state soddisfatte e non abbiamo riscontrato alcun incidente che confermi le notizie inesatte che circolano in alcune parti dei media».

Media israeliani affermano che ci sarebbe un'intesa di base con Hamas sulla maggior parte dei termini di un nuovo accordo per la liberazione degli ostaggi. Il movimento islamista palestinese afferma intanto che rispetterebbe un cessate il fuoco a Gaza deciso dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aja, che oggi si pronuncerà sulla denuncia del Sudafrica contro Israele per genocidio nella Striscia. Media arabi parlano di 11 morti in un ultimo raid sul campo profughi di Nuseirat.

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Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Gennaio 2024, 00:22
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