La gente assiepata, in fila per qualcosa da mangiare. All’improvviso il crepitio di armi automatiche, il fuggi fuggi disperato, i corpi rimasti a terra.
Gaza City di nuovo teatro di un massacro di civili. La strage si è consumata alla rotonda Kuwait, nel quartiere al Zaitoun, dove i combattimenti tra Hamas e l’esercito israeliano sono fermi da settimane ed era tornata una calma molto relativa. Per questo era stata scelta per la distribuzione degli aiuti. Eppure all’improvviso le truppe israeliane hanno aperto il fuoco sulla folla. È la pesantissima accusa lanciata su Telegram dal portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al Qadra: «Il massacro delle bocche affamate», lo ha definito. Il bilancio fornito dall’emittente al-Jazeera è di 20 morti e 150 feriti. Ma il conto delle vittime potrebbe crescere, perché molti dei feriti sono gravi e sono stati portati con carretti e mezzi di fortuna all'ospedale Al-Shifa, che è senza forniture mediche e con pochi medici. Il portavoce della protezione civile Mahmoud Basal ha riferito delle difficoltà incontrate dai soccorritori per raggiungere la scena del massacro perché i militari israeliani lo hanno ostacolato.
È stato un attacco dal valore strategico zero che l’Idf non ammette: «Stiamo verificando».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Gennaio 2024, 06:00
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