LA GIORNATA

Guerra Ucraina, il Pentagono conferma la consegna di bombe a grappolo a Kiev

Gli aggiornamenti sul conflitto nel cuore dell'Europa

Putin: "Nuove armi a Kiev porteranno a un'escalation"

L'invio di nuove armi all'Ucraina non cambierà la situazione sul campo di battaglia ma provocherà una escalation del conflitto, ha affermato il Presidente russo Vladimir Putin in un discorso trasmesso dalla televisione pubblica. I carri armati forniti dall'Occidente all'Ucraina saranno «un obiettivo prioritario» per le forze russe, ha aggiunto, ribadendo l'opposizione della Russia all'adesione dell'Ucraina alla Nato.

Consiglio di Difesa italiano: "Sostegno all'Ucraina"

«Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha illustrato gli esiti del vertice Nato di Vilnius. Il Consiglio ha, successivamente, esaminato la situazione della guerra in Ucraina e ha ribadito la ferma condanna dell'aggressione operata dalla Federazione Russa e il sostegno all'Ucraina nella sua difesa contro l'invasore». È quanto emerso durante il Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che si è riunito al Quirinale.

Putin: "I missili occidentali non saranno determinanti in Ucraina"

L'impatto dei missili forniti dagli occidentali all'Ucraina «non sarà determinante» per il conflitto, non provocherà «danni critici» alla Russia. Lo ha detto Vladimir Putin nel corso di un'intervista. Aggiungendo che «la fornitura di nuove armi aggraverà solo la situazione per la parte ucraina. E alimenterà ulteriormente il conflitto».

Putin: "L'adesione di Kiev alla Nato non aumenterà la sua sicurezza

Un'eventuale adesione alla Nato dell'Ucraina «non aumenterà la sicurezza della stessa Ucraina, e in generale renderà il mondo molto più vulnerabile e porterà a ulteriori tensioni nell'arena internazionale»: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, ripreso dalla Tass.

Putin: "Kiev nella Nato minaccia alla sicurezza russa"

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che «l'adesione dell'Ucraina alla Nato» creerebbe «una minaccia alla sicurezza della Russia». Lo riporta la Tass.

Putin: "Disposati a parlare di sicurezza con Kiev se loro ci danno garanzie"

La Russia non è contraria a discutere le garanzie di sicurezza per l'Ucraina, ma a condizione che la sua stessa sicurezza sia assicurata. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato da Interfax.

Biden: "Presto nella Nato avremo 32 Paesi membri"

«Difenderemo ogni centimetro di territorio della Nato, compresa la Finlandia». Lo ha detto Joe Biden, nella conferenza stampa a Helsinki con il presidente finlandese Sauli Niinisto, lodando l'ingresso del Paese scandinavo come 31esimo membro dell'Alleanza Atlantica. «Presto saluteremo il 32esimo membro, grazie all'accordo con la Turchia», ha aggiunto riferendosi alla Svezia.

 

Rispondendo alla domanda di una giornalista finlandese riguardo al rischio che, con un cambio di presidenza alle prossime elezioni, possa diminuire l'impegno Usa a sostegno della Nato, Biden ha risposto: «non c'è dubbio dell'enorme sostegno da parte del popolo americano, del Congresso, sia nella Camera che al al Senato. In entrambi i partiti, nonostante la presenza di estremisti in un partito - ha aggiunto riferendosi all'estrema destra trumpiana del Maga - noi staremo uniti» a sostegno dell'Alleanza Atlantica. Il presidente americano infatti ha sottolineato come gli Usa e gli alleati occidentali abbiano raggiunto «un momento cruciale nella storia: la lotta non è solo la lotta per il futuro dell'Ucraina, ma per l'idea stessa di sovranità, sicurezza e libertà». Ed in quest'ottica, pur ribadendo che non è possibile avviare l'adesione di Kiev alla Nato durante la guerra, nel vertice di Vilnius «abbiamo chiarito al presidente Zelensky che non aspetteremo l'adesione per finalizzare gli impegni per la sicurezza a lungo termine dell'Ucraina».

Biden non crede alla minaccia atomica russa

Joe Biden ha minimizzato da Helsinki le minacce di Vladimir Putin, affermando che non vede «prospettive reali» dell'uso dell'arma nucleare da parte del Cremlino

«Non c'è una reale prospettiva di uso di armi nucleari da parte di Putin». Lo ha detto Joe Biden, nella conferenza stampa ad Helsinki, rispondendo ad una domanda sul rischio di un'escalation da parte della Russia nella situazione che si è determinata dopo il fallito ammutinamento di Wagner. «La Cina ed il resto del mondo hanno detto non farlo», ha aggiunto.

Biden vuole uno scambio di per riportare il giornalista WSJ

Joe Biden ha detto di essere «serio» sullo scambio di prigionieri per riportare a casa il reporter del Wsj Evan Gershkovoch. «Il processo (per liberarlo, ndr) è in corso», ha aggiunto, nella conferenza stampa a Helsinki con il presidente finlandese Sauli Niinisto dopo il summit con i leader nordici.

Biden: "La guerra non continuerà a lungo"

«Non credo che la guerra in Ucraina potrà andare avanti per anni». Lo ha detto Joe Biden nella conferenza stampa ad Helsinki, spiegando di pensare questo per due ragioni. «Primo non credo che i russi possano sostenere una guerra per sempre, non hanno le risorse le capacità - ha detto - secondo ci saranno circostanze che potranno spingere Putin a decidere che non è interesse della Russia continuare». «Non posso predire quando questo avverrà», ha aggiunto, sottolineando che sarà cruciale la controffensiva ucraina. La cosa certa, ha detto ancora il presidente americano, è che «Putin ha già perso la guerra, il suo problema è come muoversi da qui, quello che deciderà, ma ha già perso la guerra».

Biden: "La controffensiva ucraina fermerà Mosca"

La controffensiva ucraina probabilmente spingerà la Russia verso i negoziati: lo ha detto Joe Biden nella conferenza stampa a Helsinki con il presidente finlandese Sauli Niinisto dopo il summit con i leader nordici.

Biden: "Prigozhin deve stare attento a ciò che mangia"

Yevgheny Prigozhin, il capo dei mercenari Wagner, «deve stare attento a ciò che mangia»: lo ha detto Joe Biden nella conferenza stampa a Helsinki con il presidente finlandese Sauli Niinisto, alludendo al rischio di avvelenamento dopo l'abortita rivolta dello stesso Prigozhin.

Prigozhin «curato per un tumore all'addome», la stanza anti-Covid e la dieta rigorosa del capo della Wagner: cosa sappiamo

Biden: «L'Ucraina entrerà nella Nato»

«L'Ucraina entrerà nella Nato»: lo ha assicurato Joe Biden nella conferenza stampa a Helsinki con il presidente finlandese Sauli Niinisto dopo il summit con i leader nordici.

Biden: «Putin ha già perso la guerra»

«Putin ha già perso la guerra» in Ucraina: lo ha detto Joe Biden nella conferenza stampa a Helsinki con il presidente finlandese Sauli Niinisto dopo il summit con i leader nordici.

 

Bild: "Piano Nato da 4400 pagine in caso di attacco russo"

«Un massiccio piano militare da 4.400 pagine» per definire la risposta della Nato «di fronte ad un possibile attacco di Putin».

Tra i punti, il Comandante Supremo dell'Alleanza in Europa (Saceur) - ruolo che attualmente ricopre il generale Usa Cristopher Cavoli - «in caso di minaccia potrà prendere alcune decisioni senza consultare le strutture dell'alleanza», la Germania che ottiene «un ruolo chiave come hub logistico» e «altri soldati da schierare sul fianco est». È quanto scrive la Bild riportando i dettagli sui piani di difesa che i Paesi membri dell'Alleanza devono implementare in caso di attacco da parte della Russia.

Biden e i leader del Nord Europa a supporto di Kiev

Joe Biden e i leader nordici hanno riconfermato nel summit a Helsinki «il forte partenariato Usa-Nord e l'intensificazione della cooperazione tra i loro Paesi, concentrandosi su sicurezza, ambiente, tecnologia e società». Sulla sicurezza, informa una nota della Casa Bianca, «hanno ribadito la loro inequivocabile condanna della guerra di aggressione della Russia» contro Kiev e «sono rimasti fermi nel loro sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale». I leader «si sono impegnati a continuare il loro sostegno all'Ucraina per tutto il tempo necessario, anche attraverso un'assistenza continua di sicurezza, economica, legale e umanitaria». I leader si sono impegnati inoltre «a proseguire l'azione diplomatica per creare il più ampio sostegno internazionale possibile per una pace giusta e duratura in Ucraina fondata sui principi della Carta delle Nazioni Unite».

Kiev ha ricevuto le bombe a grappolo dagli Stati Uniti

Il generale ucraino Oleksandr Tarnavskyi, comandante della Tavria Joint Forces Operation, ha confermato alla Cnn che l'Ucraina ha appena ricevuto dagli Stati Uniti le controverse bombe a grappolo. «Le abbiamo appena ricevute, non le abbiamo ancora usate, ma possono cambiare radicalmente» la situazione sul campo di battaglia, ha detto Tarnavskyi, aggiungendo che la Russia «capisce anche che, ottenendo queste munizioni, avremo un vantaggio. I vertici dell'esercito decideranno le »aree in cui è possibile utilizzarle«, ha affermato il generale, sottolineando che i russi sbagliano a pensare che »le useremo in tutte le aree del fronte«.

Kuleba: «Kiev avrà gli F-16, Mosca se ne faccia una ragione»

«L'unica minaccia della Russia è un soldato ucraino. Questo è ciò di cui Putin & co dovrebbero avere più paura. L'Ucraina riceverà gli F-16 nei tempi previsti. La Russia dovrà farselo andare giù nonostante lo strepitio di Lavrov». Lo ha scritto su Twitter il ministro ucraino degli Esteri Dmytro Kuleba.

 

Licenziato il generale Popov: aveva raccontato i problemi in guerra

Un generale russo accusa i vertici militari di Mosca di averlo rimosso dal suo incarico per aver denunciato la difficile situazione al fronte. Le critiche del generale Ivan Popov, a capo della 58ma unità, sono state raccolte in un messaggio vocale divulgato dal legislatore russo Andrei Gurulyov. «C'era una situazione difficile con i superiori: si doveva tacere, da codardi, o dire le cose come sono. Nel vostro nome e dei miei compagni d'armi caduti, non avevo il diritto di mentire, così ho raccontato tutti i problemi che esistono». Il generale ha quindi riferito della morte dei soldati russi a causa dell'artiglieria ucraina e ha denunciato la mancanza di un adeguato sistema di contrasto al fuoco di artiglieria e di mezzi da ricognizione. «I miei superiori apparentemente percepivano una sorta di pericolo e hanno rapidamente architettato un ordine del ministro della difesa, liberandosi in un solo giorno di me», ha aggiunto. «L'esercito ucraino non è riuscito a sfondare i nostri ranghi sul fronte, ma i nostri vertici ci hanno colpito alle spalle, decapitando l'esercito nel momento più difficile», ha ancora accusato.

Lavrov: «Gli F-16 a Kiev rappresentano una minaccia nucleare per Mosca»

La fornitura all'Ucraina di caccia F-16 in grado di trasportare armi nucleari sarà considerata dalla Russia come una minaccia da parte dell'Occidente «nella sfera nucleare». Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un'intervista al quotidiano online "Lenta.ru". «Un esempio di sviluppo estremamente pericoloso è il piano degli Stati Uniti di trasferire aerei da combattimento F-16 al regime di Kiev. Abbiamo informato le potenze nucleari di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia che la Russia non può ignorare la capacità di questi aerei di trasportare armi nucleari armi», ha spiegato il capo della diplomazia russa, secondo cui nel corso delle ostilità «i nostri militari non possono capire se ogni specifico F-16 sia equipaggiato con armi nucleari. Il fatto stesso che tali sistemi entrino a far parte delle forze armate dell'Ucraina sarà considerato da noi come una minaccia dall'Occidente nella sfera nucleare».

Attacco aereo russo nella notte su Kiev: un morto e 4 feriti

Una persona è morta e altre quattro sono rimaste ferite in seguito ad un attacco aereo lanciato dalle forze russe questa notte su Kiev: la contraerea ucraina ha abbattuto un numero ancora imprecisato di missili e droni russi, i cui detriti hanno provocato danni a diversi edifici. Lo ha reso noto su Telegram il sindaco della capitale, Vitaly Klichko. Forti esplosioni erano udibili anche dal rifugio antiaereo dell'albergo dove alloggia l'Ansa. 

«Nel distretto di Podil, il corpo di una persona deceduta è stato trovato mentre si spegneva un incendio in un condominio», ha scritto Klichko su Telegram. «Nel distretto di Darnytskyi, a causa della caduta di detriti, la facciata di un edificio residenziale è stata distrutta», ha aggiunto il sindaco. Inoltre, «nel distretto di Shevchenkivskyi un incendio è scoppiato sul balcone di un edificio residenziale. Tutti i servizi stanno lavorando sul posto». Klichko ha poi precisato che due persone sono state ricoverate in ospedale nel distretto di Darnytskyi e altre due sono state curate sul posto nel distretto di Shevchenkivskyi.

Lavrov smentisce possibili colloqui di pace a luglio

Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha smentito oggi indiscrezioni dei media secondo cui colloqui ufficiali per la pace in Ucraina potrebbero tenersi questo mese. «Non abbiamo ricevuto alcuna indicazione in merito. Ci sono ragioni per ritenere che si tratti di una fake news, considerando la persistente intenzione di Kiev e dei suoi referenti occidentali di inasprire le ostilità», ha affermato Lavrov in un'intervista al quotidiano online Lenta.ru. Lo riporta la Tass.

Il 26 giugno l'emittente tv tedesca Ard aveva riferito che il 24 giugno si è tenuto a Copenaghen un incontro internazionale sull'Ucraina «in condizioni di stretta segretezza» con la partecipazione di diplomatici dei Paesi occidentali, nonché di rappresentanti di Brasile, India, Cina e Sudafrica. In quell'occasione sarebbe stato affermato che colloqui ufficiali per la pace in Ucraina erano previsti a luglio.

 

Zelensky: «Nessun compromesso territoriale per la Nato»

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha escluso la possibilità di qualsiasi compromesso sulla futura adesione di Kiev alla Nato nell'ambito di possibili negoziati con la Russia sui territori. Lo riporta Ukrainska Pravda. «Non scambieremo mai alcuno status per nessuno dei nostri territori, anche se si tratta di un villaggio in cui vive un nonno - ha detto Zelensky ieri al termine del vertice della Nato di Vilnius -. Non rinunceremo ai nostri territori e non li scambieremo mai con un conflitto congelato. Questo non accadrà mai. La mia posizione è chiaramente nota ai nostri partner», ha aggiunto.

Jens Stoltenberg, il norvergese confermato per un altro anno alla guida della Nato, non esita a chiamarlo «un summit storico». La storia si è fatta a Vilnius, su questo concordano i 31 leader del mondo occidentale radunati per tre giorni per il vertice dell'Alleanza atlantica nel cuore dei Baltici. A poche centinaia di chilometri dal confine con la Russia di Vladimir Putin, a tiro di missile (con testate nucleari) che lo "zar" ha posizionato alla frontiera della Bielorussia. Si chiude con una promessa, anzi un impegno il summit in Nord Europa: l'Ucraina entrerà nella Nato. Anche se, mettono a verbale gli sherpa che hanno a lungo lavorato al comunicato finale, potrà sedere al tavolo del Patto atlantico quando «le condizioni lo permetteranno». Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino in mimetica accolto come un eroe dai lituani per le strade della capitale, tra applausi e bandierine gialloblu al vento, trova a Vilnius, sul piano diplomatico, un successo che stenta a vedere invece sui campi di battaglia della guerra russa, nelle trincee del Donbas dove la controffensiva ucraina arranca. Per questo ringrazia e incassa il risultato. Un percorso accelerato per entrare nella Nato, senza passare per la tortuosa procedura del Map (Membership action plan).
Viene affermata la piena interoperabilità tra le forze armate dell'alleanza e quelle ucraine, «i nostri soldati hanno dimostrato che sanno usare le vostre armi», dice Zelensky in conferenza stampa con il segretario generale Stoltenberg, al termine di una lunga trafila di vertici bilaterali con Sunak, Trudeau, Scholz, Biden. Al terzo giorno del summit lituano, i toni del presidente-guerriero rientrano, scemano le polemiche che all'esordio del summit hanno sfiorato l'incidente diplomatico. Quando Zelensky si è scagliato contro «gli assurdi ritardi» della Nato, colpevole di non indicare una data certa per l'adesione ucraina, il gelo è calato al tavolo dei leader. Raccontano di un Biden rabbuiato, irritato al punto da saltare la cena di gala della prima serata. Ma il fastidio verso un'uscita ritenuta inopportuna nei tempi e nei modi è trasversale. Chi deglutisce in silenzio, chi invece dà fiato al suo disappunto, come il ministro della Difesa inglese Ben Wallace convinto che gli ucraini dovrebbero mostrare «un po' di gratitudine». Con Biden il gelo viene eclissato dalla notizia più attesa, a tratti insperata dagli ucraini.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Luglio 2023, 17:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA