Addio auto a benzina e diesel, l'Unione europea prende tempo: rinviato il voto per lo stop

Il Coreper, ha deciso di rinviare il voto previsto per oggi, venerdì 3 marzo, sullo stop alla vendita di auto inquinanti

Addio auto a benzina e diesel, l'Unione europea prende tempo: rinviato il voto per lo stop

di Niccolò Dainelli

Il voto sullo stop alla vendita di auto di nuova immatricolazione a benzina o diesel dal 2035 è stato rinviato a data da destinarsi e non è dunque entrato nell'agenda dei lavori della riunione dei Rappresentanti Permanenti aggiunti dei 27. A renderlo noto è la presidenza svedese che fa sapere che a pesare sul rinvio, oltre al no deciso dall'Italia e alla contrarietà di polonia e Bulgaria, è anche e soprattutto la posizione della Germania.

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Il rinvio

 

Il Coreper, l'organo che riunisce gli ambasciatori permanenti presso l'Unione europea, ha deciso di rinviare il voto previsto per oggi, venerdì 3 marzo, sullo stop alla vendita di auto inquinanti. Dopo il precedente slittamento che vedeva il voto stabilito per il primo marzo, il punto è stato tolto anche dall'agenda del Consiglio europeo del 7 marzo, che doveva dare l'approvazione finale e verrà rimandato a una successiva sessione del Consiglio. «Il Coreper tornerà sulla questione a tempo debito», ha comunicato il portavoce della Presidenza svedese del Consiglio Ue, Daniel Holmberg.

«Italia in prima fila»

«Il nuovo rinvio in sede Ue sulla decisione riguardante lo stop ai motori termici al 2035 tiene giustamente conto di una forte resistenza di alcuni Paesi europei, con l’Italia in prima fila, a un’impostazione del Regolamento troppo ideologica e poco concreta». Queste le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, commentando il rinvio a data da destinarsi dell’espressione del parere da parte del «Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell'Unione europea» sul Regolamento Ue che blocca la produzione e la commercializzazione dei veicoli alimentati a benzina e diesel dal 2035. «L’Italia - prosegue Pichetto - ha una posizione molto chiara: l’elettrico non può essere l’unica soluzione del futuro, tanto più se continuerà, come è oggi, ad essere una filiera per pochi.

Puntare inoltre sui carburanti rinnovabili è una soluzione strategica e altrettanti pulita, che consente di raggiungere importanti risultati ambientali evitando pesanti ripercussioni negative in chiave occupazionale e produttiva».

«Una riflessione»

«La decarbonizzazione del settore dei trasporti, che resta obiettivo prioritario - aggiunge Pichetto - deve tenere conto delle peculiarità nazionali e di tempistiche compatibili con lo sviluppo del settore dell’automotive. Ci auguriamo che questa pausa consenta anche ad altri Paesi e alle stesse istituzioni europee una ulteriore riflessione su un tema così importante per cittadini e imprese. L'Italia ha svegliato l'Europa e la decisione del rinvio su stop ad auto a benzina e diesel è un segnale importante. Mi auguro che ora ci sia una riflessione comune per una competitività sostenibile anche nel settore automotive». Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando il rinvio.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Marzo 2023, 18:21
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