Bonus al 110% esteso alle seconde case: polemica sull'esclusione di quelle di lusso
di Giusy Franzese
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Ecobonus al 110% anche per le seconde case. Il Dl rilancio esclude ville e castelli
Seconde case sì, dunque. Ma con un limite numerico: lo stesso proprietario può usufruire del superbonus al massimo per due unità immobiliari, al di là degli interventi sulle parti comuni dell'edificio. E poi, come detto, sono escluse quelle catastalmente classificate come abitazioni signorili, ville e castelli. Una limitazione sulla quale accende un faro la Confedilizia: cosa accade se in un condominio ci sono abitazioni con differenti categorie catastali, comprese alcune classificate A1? La limitazione - avverte Confedilizia - «non è condivisibile» e «sarebbe addirittura devastante se essa riguardasse anche gli interventi sulle parti comuni del condominio».
DUE CLASSI
Per tutti (prime e seconde case) il superbonus al 110% scatta solo se con i lavori, asseverati da un tecnico, si migliorano le prestazioni energetiche di almeno due classi (o si raggiunge la classe energetica più alta). La tipologia di immobile è importante ai fini dei tetti all'agevolazione. Nel caso dei lavori di isolamento termico, ad esempio, la detrazione spetta per un massimo di 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le villette a schiera; nel caso di unità immobiliari in condominio fino a 40.000 euro per unità se nel palazzo ci sono non oltre 8 appartamenti, altrimenti la cifra scende a 30.000 euro. L'emendamento inoltre estende la possibilità di usufruire della detrazione anche al terzo settore (oltre alle persone fisiche, ai condomìni, alle cooperative e agli istituti di case popolari).
Chiariti anche alcuni aspetti sul credito di imposta e lo sconto in fattura: quest'ultimo può essere operato anche da una pluralità di fornitori che hanno concorso ai lavori; sarà poi possibile optare per la cessione e lo sconto ad ogni stato avanzamento lavori in relazione alla singola fattura emessa.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Luglio 2020, 13:37
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