Il colosso francese del lusso con sede a Parigi che possiede marchi come Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron, Brioni, Pomellato - quotata sul mercato Euronext guidata da François-Henri Pinault figlio del fondatore François Pinault - ha nominato Giovanna Melandri uno dei tre nuovi amministratori indipendenti di Kering. Oltre alla ex presidente del Maxxi e attuale presidente di Human Foundation – fondazione che promuove l'economia a impatto sociale e finanza sostenibile - ha chiamato nel board anche Dominique D’Hinnin (presidente del consiglio di amministrazione di Eutelsat Communications) e Rachel Duan (manager di nazionalità cinese alla General Electric).
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Melandri, spiegano a Kering, è stata scelta per la sua «specializzazione in sostenibilità e questioni culturali e trarrà vantaggio dalla sua esperienza in materia di sostenibilità, impatto sociale e finanza ed economia sostenibili». E ancora. «Il Consiglio di amministrazione beneficerà della sua comprovata esperienza in posizioni dirigenziali di alto livello, della sua competenza finanziaria e della sua esperienza in materia di governance aziendale». Con questi nuovi ingressi (contestualmente all'uscita dell'attrice Emma Watson per fine mandato) il Consiglio di amministrazione di Kering conta in tutto 13 membri: il 64% sono indipendenti e il 55% sono donne. Sei le nazionalità rappresentate: americana, britannica, cinese, francese, italiana e turca.
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Ora le nomine verranno sottoposte all'assemblea generale del 25 aprile per l'approvazione delle delibere.
Melandri la scorsa settimana in un convegno organizzato alla Luiss per festeggiare i dieci anni di Human Foundation ha spiegato che la «finanza e l'impresa sociale possono e devono essere protagoniste di un altro capitalismo possibile. Una finanza consapevole del suo ruolo e orientata al bene comune può e deve contribuire a farci uscire da una stagione estrattiva che sta consumando il pianeta, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa della specie. Gli Stati non possono affrontare da soli l’emergenza del riscaldamento globale e delle sue conseguenze o delle nuove povertà legate al post pandemia e alle guerre. Un altro capitalismo è possibile: per contrastare nichilismo, indifferenza e paura è necessaria una collaborazione sistematica tra pubblico e privato».
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Marzo 2024, 18:15
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