Tutto annullato, non c’era alcun “cartello”. Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi delle case automobilistiche e delle loro società finanziarie che erano state ritenute colpevoli dall’Antitrust di essersi scambiate «numerose informazioni e per lungo tempo» al fine di penalizzare i concorrenti e massimizzare i guadagni nelle vendite delle vetture a rate. Il Garante del libero mercato si era pronunciato a gennaio del 2019 ed aveva inflitto sanzioni pesanti per un totale di 678 milioni di euro.
Il Tribunale amministrativo ha emesso 15 sentenze per altrettante società che hanno presentato ricorso contro la decisione dell’Antitrust: Banca PSA Italia, Banque PSA Finance, BMW Bank, FCA Bank e FCA Italy, FCE Bank e Ford Motor Company, Credit Agricole Consumer Bank, General Motors Company, RCI Banque e Renault, Toyota Financial Services e Toyota Motor Corporation, Volkswagen Bank e Volkswagen AG., Santander Consumer Bank, nonché dalle associazioni di categoria Assofin ed Assilea.
Il dossier era partito su una autodenuncia da parte della Daimler dello scambio di informazioni sull’argomento nel marzo del 2014, ma l’Authority aveva deciso di aprire un provvedimento solo tre anni più tardi, nell’aprile del 2017.
Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Novembre 2020, 09:19
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