Dall'intestino al cervello, focus esperti sui segreti del microbiota: il convegno gratuito di Artemisia

Un convegno per scoprire i segreti del filo diretto tra cervello e intestino

Dall'intestino al cervello, focus esperti sui segreti del microbiota: il convegno gratuito di Artemisia

di Redazione Web

Ha un 'filo diretto' col cervello, e un ruolo chiave per la salute. È il microbiota intestinale, un 'alleato' da proteggere: se il suo equilibrio viene intaccato, infatti, può avere delle conseguenze negative anche in termini di malattie. E per capirne i segreti domani, 14 luglio 2023, dalle ore 16:00, si terrà la diretta streaming del convegno scientifico "Microbiota: dall’intestino al cervello", promosso ed organizzato da Artemisia Academy, organismo della Fondazione Artemisia, di cui è Presidente Mariastella Giorlandino, altresì Amministratore di Rete Artemisia Lab e Rappresentante Salute, Università e Ricerca CONFAPI.

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Microbiota: dall’intestino al cervello

Per microbiota intestinale s’intende l’insieme dei microrganismi effettivi del nostro intestino. Il microbiota intestinale è direttamente responsabile del nostro stato di salute, della metabolizzazione di alcuni nutrienti e della produzione di metaboliti, che hanno un effetto positivo anche sull’equilibrio mentale.

È scientificamente dimostrato, infatti, che la stabilità del microbiota intestinale sia in grado di influenzare positivamente i processi cerebrali, con effetti che possono interessare la salute mentale e le funzioni cognitive: il microbiota intestinale, attraverso il sistema nervoso intestinale, invia segnali al cervello stimolando la liberazione di ormoni o trasformando i nutrienti in sostanze e vitamine che influenzano il metabolismo ed il sistema immunitario, che a loro volta impattano sulle funzioni cerebrali.

Ad esempio, è stato dimostrato che il 90% della serotonina è sintetizzata nell’intestino.

Ma la comunicazione tra microbiota intestinale e cervello può innescarsi anche in senso negativo: le alterazioni della composizione del M.I. possono addirittura provocare lo sviluppo o l’aggravamento di varie patologie oncologiche, patologie psichiatriche (depressione, disturbo bipolare, psicosi, schizofrenia, anoressia, ansia e disturbi ossessivo compulsivi) o neurodegenerative, come rivela, ad esempio, uno studio realizzato da ricercatori inglesi e tedeschi, pubblicato su Jama Psychiatry.

Altri studi scientifici hanno dimostrato, inoltre, che eventi scioccanti, dolorosi o fortemente stressanti possono influire sensibilmente sul microbiota intestinale e sul benessere complessivo della persona, sin dalla fase evolutiva nel grembo materno e dalla nascita. Ad esempio, il distacco del neonato dalla mamma rappresenta un vero e proprio trauma che può alterare notevolmente il microbiota del piccolo e, di conseguenza, il suo equilibrio sistemico ed il suo comportamento. Infatti, il primo momento in cui veniamo a contatto con i microrganismi è proprio quello del parto, evento che quindi rappresenta il primo importante fattore costituente il microbiota del piccolo.

Un’altra fonte di microrganismi è il latte materno, che contribuisce significativamente a determinare il microbiota nel primo anno di vita: l’allattamento al seno non solo trasmette i nutrienti migliori per lo sviluppo dell’organismo del bambino, ma determina anche la selezione del microbiota migliore per il suo intestino, di conseguenza preservando anche il processo di regolazione emotiva. La composizione del microbiota intestinale è peculiare e unica per ciascun individuo e dipende principalmente da fattori genetici e ambientali (tra cui lo stile di vita, l’uso di farmaci e disinfettanti e, ovviamente, l’alimentazione).

I fattori ambientali sono quelli su cui è possibile agire attivamente sia per prevenire le alterazioni (adottando corretti stili di vita) sia in caso di disbiosi (attraverso piani terapeutici personalizzati). Un esempio per tutti: nel 2016 è stato pubblicato un report relativo a 5 studi clinici effettuati su un campione di volontari sottoposti a trattamento con probiotici; tali studi hanno rilevato che «globalmente i probiotici riducevano il rischio di sviluppare una depressione nelle persone sane e alleviavano i sintomi della depressione nei soggetti che ne erano affetti». Queste le principali tematiche che - con il coinvolgimento di primari esponenti del mondo scientifico e accademico e con il contributo incondizionato di TomaLab - si affronteranno al convegno Artemisia Academy. Il corso offre la possibilità di assegnare 4.5 crediti ECM gratuiti a tutti i professionisti sanitari interessati. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Luglio 2023, 15:39
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