Fame emotiva, ecco cosa c'è dietro e come si può resistere

Fame emotiva, ecco cosa c'è dietro e come si può resistere
Quell'impulso irrefrenabile che porterebbe a svuotare il frigorifero o una scatola di biscotti divorando tutto quello che c'è con voracità ha una spiegazione scientifica: si chiama Binge Eating Disorder, che in italiano si traduce con “disturbo da alimentazione incontrollata”. Per la maggior parte delle persone è semplicemente una fame emotiva.

Davanti a sintomi come depressione o vergogna si potrebbe fare del cibo una valvola di sfogo. E tutto questo anche se non si ha fame. Di solito si preferiscono alimenti dolci o di consistenza cremosa come il gelato, ma anche carboidrati e fritti sono preferibili per risollevare l'umore. In entrambi i casi, il glucosio liberato dagli alimenti rilascia dopamina, un neurotrasmettitore che agisce, tra l’altro, sui centri della ricompensa e del piacere.  Il disturbo del comportamento alimentare appartiene alla famiglia dell'anoressia e della bulimia. Per questo è necessario rivolgersi allo specialista.

La fame emotiva può essere causata da uno scompenso biochimico, e in questo caso si può intervenire per riequilibrare questo disequilibrio. Potrebbero anche essere presenti problemi a livello intestinale, ad esempio alcuni batteri che creano un’infezione o uno stato infiammatorio.

Per reagire e resistere alla fame emozionale ecco alcuni consigli:
- Pensare ad altro
- Fantasticare per non mangiare. Una sorta di meccanismo che può aiutare a non mangiare la torta desiderata pensandola immangiabile. 
- L’esercizio fisico
- Maggiore autostima
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Maggio 2018, 18:34
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