Il costo della tazzina rischia di salire ancora, i baristi provano a frenare

Il costo della tazzina rischia di salire ancora, i baristi provano a frenare

Prendere una tazzina di caffè al bar costa in media 1,20 euro, dieci centesimi in più rispetto a dicembre 2023. Uniforme l'aumento che si registra nella Tuscia: +9%, diversi i prezzi praticati che variano in base all'area. Nelle frazioni del capoluogo e nei comuni più piccoli la tazzina supera di rado 1,10 euro, in alcune attività del litorale, invece, non è insolito pagare fino a 1,30. Aumenti significativi (nel biennio aprile 2022 - aprile 2024 sono stati del 20%) «di cui non siamo noi i primi responsabili. La colpa viene da lontano: il prezzo per un kg di caffè non smette di crescere, per non parlare del resto: aumenti da tutte le parti», spiegano i baristi. Negli ultimi sei mesi, le quotazioni di borsa del caffè Robusta sono esplose, registrando un’impennata del 90%, portandosi da 2.200 a 4.195 dollari per tonnellata

. Allo stesso tempo, i prezzi della varietà Arabica sono aumentati del 55%, passando da 155,25 a 239,85 centesimi di dollaro. E la tempesta perfetta potrebbe non essere finita. Da qui a fine anno, infatti, il rischio di una nuova impennata dei prezzi è concreto. Dopo la fiammate sopracitate, con conseguenti rialzi, le previsioni per il mercato del caffè sulle piazze internazionali non sono buone: «quotazioni in aumento che rischiano di avere ripercussioni dirette sulle tasche degli italiani, portando ad un rincaro ancora maggiore», avverte Assoconsumatori. «Da parte nostra cerchiano di fare il possibile per non scaricare il prezzo finale sui consumatori, ma non è sempre possibile», spiega Paolo Meraglia, proprietario del bar Dolce e Amaro a Civita Castellana. Le imprese della ristorazione sono, del resto, da due anni sotto pressione. «Dallo scoppio della crisi energetica in poi siamo entrati in una sorte di tunnel: a inizio anno sono stato costretto ad alzare il prezzo della tazzina da 1,10 euro a 1,20. Troppo? In confronto a quello che affrontiamo quotidianamente, tra prezzi impazziti e oscillazioni incontrollabili, si tratta di poca cosa.

Il prezzo dovrebbe essere ritoccato ancora, ma abbiamo cura dei nostri clienti».

Mentre le preoccupazioni aumentano: «Serviamo una tazzina di caffè a 1,10 ma i prezzi delle materie prime sono ormai fuori controllo – spiega Simone Tiburzi, titolare del bar Mama’s nella frazione di La Quercia -. Puntualmente, ad inizio anno il prezzo del caffè sale». Tenere la barra dritta è sempre più difficile. «Dalla fine della pandemia in poi abbiamo tenuto i prezzi bloccati a 1,20 euro – spiega Francesco Ruiu, titolare del bar XO a Viterbo -. Spero di no, ma se nei prossimi mesi ci saranno ancora rincari allora potremmo essere costretti a fare un nuovo intervento. Credo che il problema, tuttavia, vada ben oltre il caffè. È più profondo e va affrontato con la massima serietà. Prendiamo il latte fresco per esempio, una qualità buona è quasi impossibile da trovare un litro sotto all’euro e cinquanta, qualche anno fa si trova a poco più della metà: quello che segue è storia già scritta». La maggior parte dei bar del capoluogo hanno scelto di servire il caffè a un euro e 20 centesimi. «Ci siamo allineati alla media - spiega Andrea Guandalini del bar Marconi - e non lo abbiamo fatto da poco. Non credo che aumenteremo ancora». Parole ripetute anche da altri colleghi. Roberta Di Sebastini del bar Bistrot di Civita Castellana: «Per ora il prezzo resta lo stesso e non ho intenzione di aumentarlo», così come le sorelle Kaori e Samira Mauro del Tivilù: «Non c'è intenzione di aumentare il prezzo anche perché la nostra è attività giovane e siamo ripartiti da poco bar Tivilù».

Luca Telli

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Aprile 2024, 05:20
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