Ecuador, uomini armati e incappucciati irrompono in uno studio televisivo: il video dell'assalto in diretta

L'attacco rientra in uno scenario di violenze ben più ampio che ha portato il presidente Daniel Noboa a decretare lo stato di emergenza

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Alcuni uomini armati con i volti coperti da passamontagna hanno fatto irruzione in diretta tv nello studio di TC Televisión, un canale pubblico nella città portuale di Guayaquil, in Ecuador, una zona devastata da tempo dalla violenza e dalla droga. Gli uomini hanno preso in ostaggio diversi giornalisti e tecnici. «Non sparate, per favore non sparate», ha gridato una donna mentre risuonavano gli spari e gli aggressori, armati di fucili e granate, costringevano le persone presenti terrorizzate a stare a terra.

L'attaco in diretta tv rientra in uno scenario di violenze ben più ampio che ha portato il presidente Daniel Noboa a decretare lo stato di emergenza per due mesi su tutto il territorio nazionale.

Tra gli altri episodi, la fuga di Adolfo Macías, conosciuto come "Fito", considerato il principale boss del narcotraffico del Paese e leader del gruppo criminale Los Choneros, dal carcere di massima sicurezza del Litoral di Guayaquil. Il super boss, condannato nel 2011 a 34 anni di carcere per diversi reati, fra cui traffico di droga e omicidio si sarebbe fatto sostituire in cella da un sosia, forse già da Natale.

Il governo del Perù ha annunciato lo stato di emergenza lungo tutta la frontiera settentrionale del paese, che confina con l'Ecuador, per il "conflitto armato interno" innescato nel vicino paese dalle attività dei gruppi "narcoterroristici". Lima rafforzerà quindi la presenza di forze di polizia, è stato annunciato. Il primo ministro peruviano, Alberto Otárola, ha spiegato che la dichiarazione di stato di emergenza è frutto di una decisione della presidente, Dina Boluarte, ed è dovuta agli eventi registrati nella città di Guayaquil.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Gennaio 2024, 09:02
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