PERUGIA Continua la risalita dei degenti Covid ordinari nella regione col tasso di occupazione che ieri ha raggiunto il 34%. Questo mentre la curva epidemica resta in fase discendente con l’incidenza settimanale scesa a 1.347,5 casi per 100mila abitanti.
Con le restrizioni “in via di sparizione”, l’Umbria continua a segnare un trend epidemico confortante dopo la fiammata di contagi che ha interessato la prima metà di marzo. Mese che appresta a chiudere con una media di circa 1.630 casi giornalieri, ponendosi tra i 2.079 di gennaio e i mille di febbraio. L’ultimo bollettino regionale, infatti, indica 1.821 nuovi positivi che portano a 11.656 i casi settimanali, in calo del 17,4% rispetto ai sette giorni precedenti. Anche a livello nazionale, la curva ha preso un andamento discendente, con l’incidenza che resta di gran lunga più bassa rispetto a quella regionale, 834 casi, contro gli 850 della settimana precedente. Al 17% il tasso di positività dei circa 10.700 tamponi processati martedì, di poco sopra la media mobile settimanale che continua a ridursi e ora risulta al 16,4%. È tornata sotto il 20% l’incidenza dei test molecolari positivi, mentre considerando i soli antigenici l’indice si attesta al 15,6%. Il quadro epidemico si completa con 1.839 guariti (+28% il trend settimanale), numero che riduce di 20 unità gli attualmente positivi scesi a 19.459. Dato quest’ultimo che considera anche i decessi, due nell’ultima giornata con la curva stabile su 21 casi settimanali. Dal marzo 2020, si è superata la soglia dei 1.800 morti causa Covid.
Continuano a crescere, ma il trend è coerente con la recrudescenza di casi che si è registrata nella regione nella prima metà di marzo alimentata dalla diffusione della sotto-variante Omicron BA.2.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Marzo 2022, 08:45
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