SPOLETO - Una battaglia di civiltà e giustizia per ricordare che «Vivere è un diritto, bere è una scelta». Con un monito: «Guida con prudenza!». Rezana è una mamma che ha perso suo figlio, Nikola Duka, ad appena 21 anni, nell’incidente che si è verificato un anno e mezzo fa sotto la galleria di Forca di Cerro. Non una fatalità, ma – parafrasando la contestazione - un “omicidio stradale aggravato”, perché quando ci si mette alla guida con un tasso alcolemico oltre tre volte il consentito, la probabilità di determinare conseguenze devastanti è alta. Nikola stava rientrando a casa dopo aver visto una partita con gli amici e ha pagato con la vita l’imprudenza altrui. Martedì, davanti al giudice per l’udienza preliminare Federica Fortunati, inizierà il processo a carico di Alessandro Branchi – il 25enne alla guida della Volvo che si è scontrata con l’utilitaria di Nikola. L’accusa gli contesta l’omicidio stradale aggravato: secondo quanto emerso nelle indagini, e riportato nella richiesta di rinvio a giudizio a firma del pm Elisa Iacone, il 25enne si sarebbe messo alla guida “in stato di ebbrezza alcolica, con tasso alcolemico pari a 1.72 g/l (0,5 il limite fissato dalla legge, ndr)”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Ottobre 2020, 18:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA