I nostri dialetti vivi come mai

I nostri dialetti vivi come mai

di Maddalena Messeri
E se il dialetto continuasse a vivere grazie ai social? Con la scolarizzazione di massa e l'avvento della TV, i linguisti teorizzavano che i dialetti minori sarebbero scomparsi e invece, come spiega il professor Luca Serianni «Il dialetto oggi è vivo benché subalterno. Mostra segni di resistenza a vari livelli: dalla poesia dei grandi dialettali come Guerra e Pierro, alla musica pop».
In effetti anche su Instagram e Facebook, specchio delle nostre vite, i dialetti stanno alla grande e fanno numeri da capogiro con migliaia di like. La nuova tendenza, soprattutto tra i più giovani, è la condivisione di card e video in cui si spiega, ironicamente e spesso in inglese, il significato di alcuni modi di dire: pagine come Rome is more, Spoken Veneto, Sicilian says, La vecchina di Sammoro e Calabrian says. Basta un cellulare per conoscere tutti i dialetti delle regioni italiane e farsi una risata, guardando le tradizioni del romanesco peracottaro, del veneto in boea, del siciliano arrasati, del toscanissimo poerannoi (e si potrebbe continuare all'infinito). Se poi volete fare il salto di qualità c'è Slengo.it il primo dizionario 2.0 online che raccoglie tutti i neologismi dello slang italiano. Passano i decenni, ma il dialetto è vivo e lotta insieme a noi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Settembre 2020, 15:31
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