Lazio-Juventus, Zoff: «Una sfida aperta decisiva per l'Europa»

L'intervista al leggendario portiere, ex giocatore e allenatore bianconero, che ha allenato anche la Lazio di cui è stato presidente per un lustro, nello speciale Leggo distribuito oggi all'Olimpico prima della gara delle 18

Lazio-Juventus, Zoff: «Una sfida aperta decisiva per l'Europa»

di Timothy Ormezzano

Zoff "gioca" Lazio-Juventus. E, scherzando ma non troppo, mette in guardia il nuovo tecnico biancoceleste Tudor: «Per lavorare a Roma bisogna essere corazzati bene...». Dino Zoff, leggenda del calcio italiano e internazionale, ha scritto pagine e pagine di storia della Juventus (6 Scudetti, 2 Coppe Italia e 1 Coppa Uefa) e della Nazionale. L'ex portiere è l'unico giocatore italiano ad aver vinto sia il titolo di campione d'Europa (nel 1968) che di campione del mondo (1982), quest'ultimo raggiunto con la fascia da capitano al braccio e 40 anni sulla carta di identità. Da allenatore ha quindi guidato sia la Juve - vincendo una Coppa Italia e una Coppa Uefa - che la Lazio - sei stagioni in panchina, con un record di presenze (202) superato solo nel 2020 da Simone Inzaghi (251) , di cui è stato anche presidente per un lustro. Dopo aver perso la finale di Euro 2000 al golden goal contro la Francia, diede le dimissioni da ct azzurro: un gesto assai nobile, recentemente replicato da Sarri alla Lazio.


Lazio-Juve metterà di fronte due squadre in crisi. Fuori la palla di vetro: come finirà la sfida dell'Olimpico?
«Ah, saperlo. Bisognerà vedere chi reagirà meglio alle difficoltà e considerare l'impatto di Tudor sulla panchina biancoceleste. Sarà una partita dal risultato apertissimo».


Cercasi riscatto: Zaccagni e Immobile contro Chiesa e Kean.
«Sarà una sfida all'insegna di un made in Italy di ottima levatura, con alcuni calciatori che possono tornare a essere molto importanti. I biancocelesti sono sempre pericolosi, hanno velocità e classe, ma credo che il ko in Champions contro il Bayern Monaco abbia causato un certo contraccolpo.

Quanto a Kean, la Nazionale sta provando altri centravanti: aspettiamo di rivedere se, dopo l'infortunio, lui può insidiarli e giocarsi un posto all'Europeo».


Manca più i gol di Immobile ai biancocelesti o la qualità al centrocampo bianconero?
«Non ruota tutto intorno a Immobile, la crisi è sempre una questione di reparto. Alla Juve mancano alcuni giocatori di classe che in passato ha sempre avuto, ma ci sono dei giovani interessanti: Cambiaso ha sempre fatto la sua parte, ma penso anche a Yildiz e Gatti».


Si aspettava questo crollo della Juve?
«Il calo mentale dopo la fuga dell'Inter è certamente una componente importante, ma è normale attraversare un periodo di crisi. Il traguardo della Juve resta la zona Champions. E la squadra è assolutamente in corsa. Allegri è sotto pressione da molto tempo, in un modo esagerato».


La Lazio affidandosi a Tudor ha fatto la scelta giusta?
«Aveva fatto bene a Verona, conosce il calcio italiano, ma per lavorare a Roma devi essere corazzato bene, non basta avere già allenato in Serie A. Oltre alla Juve lo attende anche il derby con la Roma. Arriva un periodo intenso in cui la Lazio può risolvere tutto o pagarla molto cara».


Lazio e Juve martedì replicano in Coppa Italia.
«La Coppa Italia importante, ma per la Juve credo che conti molto di più accedere alla Champions. E se come sembra pure la quinta classificata potrà giocare nell'Europa che conta, anche la Lazio può farcela».
riproduzione riservata ®

 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Aprile 2024, 15:22

© RIPRODUZIONE RISERVATA