Milan, la rivoluzione di Barbara Berlusconi:
ma non è solo Inzaghi a rischiare il posto
di Luca Uccello
Ora la palla passa al tecnico, apparso ancora una volta sereno, che deve cercare di risolvere una situazione che sembra complicata almeno nel gioco. Verona (sabato sera a San Siro) è e sembra restare una tappa decisiva per il futuro di Pippo soprattutto in caso di sconfitta.
Il presidente Silvio Berlusconi a malincuore rinuncerebbe a Inzaghi, consegnerebbe in mano il Milan a Tassotti per poi compiere una definitiva rivoluzione. In estate dovrebbero entrare capitali nuovi, partire il progetto stadio e vedere nuovamente all'opera Barbara Berlusconi che volutamente in questi mesi di grane difficoltà non ha voluto comparire, intromettersi in questioni tecniche di non sua appartenza. Sono lontani i tempi dell'esonero di Allegri un anno fa deciso in primis proprio da Lady B. Ma il Diavolo a due teste sembra avere vita breve.
Se fosse stato per Lady B la scorsa estate si sarebbe andati avanti ancora con Clarence Seedorf in panchina, con Sean Sogliano ad occuparsi del mercato e nuovamente Paolo Maldini in società (non a New York in vacanza con i vecchi amici), in un ruolo non solo d'immagine. Invece, è andata in maniera diversa, con il Milan nuovamente in crisi, con i tifosi che hanno scelto Barbara, abbandonato il passato. Lei osserva, lontano anche da San Siro, in silenzio ciò che sta accadendo a Milanello, dedicandosi con risultati convincenti al settore commerciale e aspetta il suo momento, pronta per la sua rivoluzione.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Marzo 2015, 11:26
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