Lotito: «Per Milinkovic non bastano 100 milioni»

Lotito: «Per Milinkovic non bastano 100 milioni»

di Enrico Sarzanini
ROMA - «Decido io se vendere i miei calciatori». Il presidente della Lazio Claudio Lotito risponde così alle tante voci di mercato che in questi giorni hanno come protagonisti proprio i giocatori biancocelesti: «In passato entravano in casa nostra senza bussare e prendevano chi volevano senza permesso – ha spiegato sul palco del Premio Calabrese a Soriano del Cimino - oggi invece è cambiata la musica e devono prima bussare. La Lazio ha un bilancio in attivo di quasi 50 milioni e non abbiamo bisogno di vendere nessuno. Nella vita c’è chi fa il protagonista e chi la comparsa, è un problema di Dna. Io mi auguro che la mia società sia ricordata bene anche perché abbiamo vinto qualche trofeo che resterà nella storia». Chiaro anche quando viene stuzzicato su Milinkovic che sta scatenando una vera e propria asta in tutta Europa: «Io non faccio valutazioni economiche ma umane ma posso dire una cosa: lo scorso 29 agosto ho rifiutato 110 milioni di euro. Comunque non è un problema di prezzo, lui sta bene da noi».

Resta l’amarezza per la qualificazione in Champions mancata di un soffio all’ultima giornata: «Non amo fare dietrologia, questo è il calcio ma credo che la Lazio abbia dimostrato sul campo ed è stato riconosciuto da tutti che poteva meritare di giocare nell’Europa che conta». Resta invece l’amarezza per la questione De Vrij: «Sapevamo tutti che a fine stagione sarebbe andato via ma abbiamo avuto il coraggio di schierarlo confidando nella sua serietà poi fatalità ha commesso degli errori. Le scelte le abbiamo fatte noi e ce ne assumiamo le responsabilità, ma l’Inter avrebbe dovuto avere più garbo ed evitare di mettere in difficoltà la psicologia del giocatore: se il contratto lo hai da gennaio perché depositarlo a pochi giorni dalla partita? Combatterò sempre questo retaggio».

Nessuna polemica invece sui torti arbitrali subiti dalla squadra biancoceleste nell’ultima stagione: «La Var, così come la gol-line technology, è stata un’iniziativa mia e di Tavecchio ma sappiamo tutti che le idee si muovono con gli uomini che sono fallaci quindi a volte inciampano. Il nostro obiettivo è rendere questo sport sempre più credibile e deve sempre vincere il merito al di là del risultato». Chiusura dedicata ai tifosi: «La cosa più importante è stata quella di aver riportato 70.000 persone allo stadio. La Lazio ha recuperato la sua gente».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Maggio 2018, 08:00

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