L'Italia deve vincere in Albania. Ventura: "Basta polemiche, andiamo al Mondiale"

L'Italia deve vincere in Albania. Ventura: "Basta polemiche, andiamo al Mondiale"

di Ernesto De Franceschi
MILANO - Non ci sono alternative. Stasera nel catino infuocato di Scutari l’Italia in piena crisi di Ventura deve battere l’Albania di Panucci per blindare il playoff Mondiale da testa di serie. Tutto, infatti, dipende dal suo ranking. Attualmente, gli azzurri hanno 1035 punti. Se vincono salgono a 1066. Altrimenti peggiorano: 999 con il pari, 966 con la sconfitta con un concreto rischio di finire nella seconda fascia dell’urna la possibilità (tipo) di ritrovarsi di fronte il Portogallo di CR7. «Sono sereno e soddisfatto di quello che è stato fatto in questi 14 mesi»: il ct Giampiero Ventura cerca di cancellare le polemiche alla vigilia.

«Mi aspetto passi in avanti rispetto alla Macedonia. Abbiamo grandi margini di miglioramento, ho visto i ragazzi lavorare bene. Ai giovani serve tempo» ha aggiunto in conferenza stampa. Ventura cerca di mostrare tranquillità, nonostante le tante critiche degli ultimi giorni e un percorso verso il Mondiale russo ancora tutto da capire e affrontare: «Potevamo fare qualcosa di più in alcuni frangenti, è vero, ma alla fine non possiamo lamentarci. Venire a giocare in Albania per la prima volta nelle qualificazioni è un momento storico. Sarà una partita interessante anche se siamo qualificati. Dobbiamo vincere anche per avere più chance per essere testa di serie nei playoff. Al 50% ci proviamo e al 50% lavoriamo per fare passi avanti nel nostro progetto».
Stasera per Ventura anche l’incubo “giallo” con Immobile e Parolo diffidati e in caso di ammonizione squalificati per lo spareggio. Entrambi però sono stati provati nell’11 titolare: «Un anno e mezzo fa ho detto che la Nazionale dell’Europeo era avanti di età e sarebbe servito ricambio generazionale che però non può prescindere da chi ha fatto e sta facendo la storia della Nazionale come Buffon, Bonucci, Chiellini e De Rossi. C’è stata una riunione che hanno voluto fare coi più giovani non per parlare di modulo ma dello spirito che serve per poter essere competitivi e indossare questa maglia. E li ringrazio pubblicamente per questo. Non c’era depressione dopo il pari con la Macedonia. Abbiamo concordato con i punti di riferimento, che voi chiamate senatori, alcune cose. Mi hanno confermato di essere uomini importanti e li ringrazio».

In conferenza lo stesso Gianluigi Buffon ha parlato del confronto avvenuto tra i giocatori: «Volevamo scuoterci ed essere a sostegno del ct, ma sono state scritte cose non veritiere.
Ora voglio vedere in campo una squadra con la S maiuscola»

Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Ottobre 2017, 23:30

© RIPRODUZIONE RISERVATA