Italia, Ventura soddisfatto: «Siamo sulla strada giusta»

Italia, Ventura soddisfatto: «Siamo sulla strada giusta»

di Redazione Sport
«Questa vittoria significa che alcuni degli obiettivi prefissati piano piano li stiamo centrando. Quello di stasera era innanzitutto di avere l'approccio giusto: le amichevoli di solito non sono interessanti e invece i ragazzi hanno bissato Amsterdam». È un Giampiero Ventura soddisfatto quello che, dai microfoni di RaiSport, commenta il successo dell'Italia sull'Uruguay nella sfida di Nizza. «Loro non hanno mai tirato in porta - dice ancora Ventura -, noi abbiamo avuto sei o sette palle gol pulite, e giocato con raziocinio e determinazione, e questo anche se abbiamo avuto poco tempo a disposizione. Volevamo verificare l'immagine che vogliamo trasmettere, quella di una squadra, che gioca da squadra, e sono contento dei miei». Il 4-2-4 è lo schema da riproporre anche il 2 settembre contro la Spagna? «In Italia si giudica in base a un tiro o a un risultato se uno è bravo o meno - risponde il ct -, io dico che in embrione ci son cose buone, ora bisogna metabolizzarle. Loro sono stati bravissimi, eravamo insieme da appena tre giorni e ho visto lo spirito giusto di chi voleva vincere. Mai avuto dubbi, sono nel calcio da anni e credo che i proclami servano a poco: serve la capacità di chi capire chi sei, e se lavoreremo bene niente ci è precluso. Continuo a ripeterlo: abbiamo la possibilità di diventare qualcosa di estremamente importante in futuro». Balotelli «Ci sono dei giocatori - spiega - che non possono essere comprimari, perchè sono dei protagonisti. Mario è stato di una gentilezza e disponibilità incredibili, e io gli ho detto che il giorno che capirà quale strada seguire per essere un punto di riferimento, per lui le porte saranno aperte. Chi rinuncerebbe a un giocatore di qualità come Balotelli?». «Il discorso - aggiunge Ventura - vale anche per altri. Faccio un esempio: se nell'anno dei Mondiali c'è un giocatore come ora Borriello che a 35 anni ha fatto 17 gol nel Cagliari, è evidente che, al di là del cambio generazionale, noi non ci rinunciamo.
Siamo aperti a tutti, ma ognuno deve dare qualcosa in campo e fuori».


«Con la maglia azzurra è sempre emozionante fare gol. Questa gara era importante vincerla, l'Uruguay è una squadra tosta. Abbiamo fatto una buona amichevole rischiando poco. A Coverciano abbiamo fatto i test per arrivare al meglio alla partita di domenica, e oggi abbiamo fatto una buona gara». Così Eder, autore del secondo gol azzurro, ai microfoni di RaiSport, dopo il successo dell'Italia sull'Uruguay. E ora, a settembre, l'Italia ha la possibilità di vincere in Spagna? «Sicuramente - risponde -. Ventura è convinto e anche noi siamo convinti che possiamo fare bene. Abbiamo mantenuto una base dei più anziani della nazionale, oltre ai giovani che il ct è stato bravo a inserire. Prima della Spagna pensiamo alla sfida di domenica e dopo pensiamo a Madrid. Gli spagnoli a Torino ci hanno fatto soffrire, ma nella ripresa li abbiamo messi noi in difficoltà».

«L'esordio in nazionale? È stato bellissimo, un'emozione indescrivibile nel momento dell'inno. Poi nei primi 20 minuti ero tirato e rigido per l'emozione, poi mi sono sciolto ed è andata bene». Leonardo Spinazzola, intervistato dalla Rai, descrive così il proprio debutto in azzurro in Italia-Uruguay, partita in cui è stato fra i migliori in campo. «Sono felice per la vittoria - dice ancora -. Giocare per l'Italia è un sogno, cresci e speri di diventare un campione e di giocare in nazionale e vincere per la patria. Lo ripeto, è un'emozione indescrivibile, e quello dell'inno è il momento più bello».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Giugno 2017, 14:46

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