Honda e Menez, dopo lo scoppiettante avvio
di stagione le 'frecce' del Milan si sono perse

Honda e Menez, dopo lo scoppiettante avvio ​di stagione le 'frecce' del Milan si sono perse

di Luca Uccello
MILANO - Le luci di San Siro si sono spente da alcune domeniche. Non funziona nemmeno l'insegna luminosa di Keisuke Honda, quella che ha maggiormente richiamato l'attenzione dei tifosi rossoneri e l'interesse di Inzaghi.





Quella col nome di Stephan El Shaarawy continua a non essere ancora utilizzata mentre quella fatta arrivare da Parigi in estate (Menez) funziona ad intermittenza come e quando vuole lui. Quella sul francese è stata la scommessa più forte di Pippo Inzaghi che è volato a Ibiza, ha convinto Galliani a puntare su di lui, anche contro chi da Roma ricordava un giocatore discontinuo, dall'infortunio facile e dalla testa calda. Tesi confermata con le scelte anche da Laurent Blanc. Ma il Milan si è convinto presto di aver fatto un affare. Però l'effetto parametro zero è durato poco.



Ora il francese ha perso la luce e la lucidità necessaria per fare la differenza. Il problema? Forse il giocare con un vero nueve. Dimenticando volontariamente El Shaarawy c'è da recuperare il primissimo Honda, quello sempre a segno diventando decisivo per la classifica del Milan. Non ci riesce da tre gare consecutive e questo non gli piace. «Le ultime tre partite però non sono state positive neppure per me: devo migliorare, lavorare duro ogni settimana per essere il vero Honda, per segnare ancora per la squadra», spiega il giapponese.



La colpa? «E' delle condizioni fisiche perché c'è un programma intenso di gare e non è facile restare sempre al top. Su di noi ci sono tante aspettative e dobbiamo guardarci dentro, capire quello che vogliamo fare. Due mesi fa è iniziato un nuovo progetto, con nuovi giocatori e Inzaghi in panchina». E grazie a lui (e non Seedorf?) è tornato ad essere Honda. Meglio giocare con Menez o con Torres centravanti? «Mi piace giocare con tutti e due. Sono due bravi calciatori e li rispetto».



OGGI IL TROFEO BERLUSCONI COL SAN LORENZO A San Siro stasera alle 20,30 si torna a giocare il Trofeo Luigi Berlusconi. Edizione numero 23, dopo un anno di stop, causa mancanza di date disponibili in un calendario pieno di impegni. Un trofeo quest’anno per la prima volta senza la Juventus (ha giocato 22 edizioni consecutive) e senza l’afa di agosto. Di fronte al Milan ci sono gli argentini campioni della Copa Libertadores del San Lorenzo (la squadra per cui fa il tifo papa Francesco) dell’ex rossonero Yepes, prossimi avversari nel Mondiale per Club del Real Madrid di Carlo Ancelotti che ha deciso di sedere per una sera nuovamente al fianco di Adriano Galliani in tribuna al Meazza per spiare i probabili rivali nella finale. Ieri gli argentini si sono allenati sotto la pioggia allo stadio Breda di Sesto San Giovanni.

Decisa la formazione da Pippo Inzaghi che darà spazio a chi non ha mai praticamente giocato in questo campionato: Abbiati in porta, poi torna Bonera a destra, si rivede Mexes con Rami al fianco al centro della retroguardia, a sinistra finalmente l’oggetto misterioso Armero. Centrocampo a tre con l’olandese Van Ginkel, l’esperto Essien e ancora Poli. In avanti il dimenticato Niang, il partente Pazzini e l’irriconoscibile El Shaarawy.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Novembre 2014, 11:21

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