La Lazio ricorda Chinaglia: "Otto anni senza Giorgio"

La Lazio ricorda Chinaglia: "Otto anni senza Giorgio"

di Marco Zorzo
Otto anni asenza Giorgio Chinaglia. Uno dei simboli della Lazio che vinse lo storico scudetto nel 1974. Il bomber del gruppo di Tommaso Maestrelli. Che per quel Gruppo è stato forse più un padre che un allenatore. Chi scrive ha visto quella Lazio devastante all'esordio di campionato poi vinto,  a Vicenza: un 3-0 al fulmicotone. Impressionante.
E Chinaglia, per  tutti Long John, è stato l'anima di quella squadra. Capace anche di prendere a calci nel sedere pure Vincenzo D'Amico davanti a 60mila spettatori a San Siro contro il Milan, perché secondo re Giorgio non si sava impegnando a dovere. 
La Lazio ha ricordato Giorgione, scomparso il primo aprile del 2012, con un post sul suo profilo Instagram: «La nostra bandiera». Nato a Carrara, ma poi da ragazzo ha seguito il padre minatore a Cardiff. Cresciuto a pane e terra, del calcio italiano è stato uno dei simboli degli Anni 70. Famosissimo il suo gesto di mandare a quel paese il ct Valcareggi doopo una sostituzione al Mondiale di Monaco '74 nel match inaugurale con Haiti: un "vaffa" in mondo visione... 
 Grazie anche ai suoi gol, la Lazio conquistò la copertina di squadra della Capitale e non più la seconda squadra di Roma, dopo i giallorossi. Per Long John 122 reti in 256 presenze con la maglia bianoceceleste.
 Chinaglia lascia la Lazio e l'Italia nel 1976 per sposare il nuovo calcio oltre Oceano, il soccer, negli States, ai Cosmos di New York, con altri campioni sul viale del tramonto come Pelè e Beckembauer. Quiindi il ritorno in Italia (1983) con l'acquisizione della sua Lazio. Un amore calcistico che gli procurrà zero soddisfazioni sportive e tanti guai giudiziari in Italia.
Opinionista e commentatore della Nazionale alla fine degli Anni 90. 
Muore la mattina del 1º aprile 2012 nella sua casa di Naples, in Florida, nei primi giorni successivi al suo ricovero, a seguito di un infarto. È sepolto a Roma, al Cimitero Flaminio, accanto a Tommaso Maestrelli, il suo allenatore e mentore dello storico scudetto 1974. Giorgio, chi ha avuto la fortuna di vederti giocare, ti ricorda sempre con grande affetto. Grande giocatore (suo l'assist famoso per Capello nella storica vittoria azzurra a Wembely nel novembre 1973). Ma soprattutto uomo vero. Fino in fondo. Ci manchi. Tanto.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Aprile 2020, 17:18

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